Attacchi di ansia immotivati
Buongiorno a tutti, mi chiamo Giulia e avrei bisogno di qualche consiglio su come riprendere in mano la mia esistenza. Ho scelto questa sezione ma non so se è quella giusta. Mi spiego.
Da due anni a questa parte ho delle crisi completamente immotivate. In teoria non potrei lamentarmi, dal momento che ho tutto quello che si potrebbe volere dalla vita: genitori che mi sostengono negli studi, un fidanzato che mi vuol bene, qualche amica.
Eppure vivo male.
Ogni giorno mi sembra di non fare, né di essere abbastanza, mi sono posta degli obiettivi professionalmente importanti, rispetto ai quali a volte mi sento teoricamente all'altezza, altre assolutamente no.
Non riesco a studiare in casa, perché partono queste crisi, fatte di pianto, agitazione, camminare avanti e indietro, guardarmi allo specchio alla ricerca di imperfezioni. Non mi sento in grado di affrontare questa sfida, perché non sono perfetta e ligia, come mi si richiederebbe.
L'unico posto in cui sto meglio è la biblioteca, ma basta che non ci vada un giorno per ricominciare a stare male, perché mi sento in trappola.
Lo psicoterapeuta dal quale sono in cura da mesi, sostiene che ciò potrebbe essere conseguenza della mia difficile situazione familiare, fatta di litigi imprevedibili da parte dei miei genitori, urla eccetera, che mi avrebbe messa in costante stato di allarme.
Io so solo che in casa mi sento MORTA, inutile, un peso per tutti. Mi guardo attorno nella stanza e vorrei evadere perché mi sento in trappola. Sento continuamente delle voci interiori di persone del passato che mi criticano e mi dicono che non sono all'altezza e non faccio abbastanza, che faccio spendere soldi ai miei genitori e dovrei solo ritirarmi.
Nessuno mi capisce e tutti prendono le mie per delle esagerazioni, dicendomi che se affronto così le cose non andrò da nessuna parte. Posso vedere amiche, con fidanzato, andare a camminare, ma quando mi fermo e torno a casa mi sento perduta.
L'idea di fallire in tutto mi attanaglia, se sto in casa diventa un ossessione. Sogno una vita diversa, completamente lontana da qui, ma non ho idea di come realizzarla.
Qualcuno potrebbe dirmi cosa devo fare?
Carissima Giulia,
L'ipotesi interpretativa offertale dalla Sua psicoterapeuta potrebbe essere valida, ma per saperlo sarebbe necessario un colloquio clinico-psicologico di approfondimento. Quello su cui dovrebbe lavorare riguarda sicuramente l'autostima, l'ansia e il Suo bisogno di essere a tutti i costi perfetta e infallibile. E'chiaro che questo Suo bisogno affonda radici negli schemi relazionali che ha appreso nella Sua famiglia. Le consiglio un percorso psicoterapeutico ad orientamento sistemico-relazionale che La aiuti a riconoscere e modificare i Suoi schemi relazionali, ad avere maggiore consapevolezza e stima di sè e a ri-trovare un rapporto sereno con i Suoi familiari, che passi attraverso la comprensione, l'elaborazione e l'accettazione della Sua famiglia con tutte le problematiche che vi sono all'interno e dell'inevitabile dolore ad esse collegato. Non potrà cambiare la Sua famiglia, ma potrà cambiare il Suo modo di viverla e di reagire dinanzi ai problemi e allo stress.
Un caro saluto.