Dott.ssa Gemma Facchinetti

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Psicologa, Psicoterapeuta

Tra la figlia del mio compagno e il lavoro mi sembra di non respirare più

Ho conosciuto il mio compagno quando sua figlia aveva 9 mesi dopo 4 mesi lui di sua spontanea volontà ha deciso di trasferirsi a casa mia e io non ho fatto nulla per impedirlo anche se all'inizio ho sofferto questa sua presenza costante dato che ero abituata a vivere sola e ad avere molto tempo per me. Inizialmente nei giorni in cui aveva la bambina (c.ca 10 notti al mese ) da 1 anno di età ai 2 durante la settimana lui andava da sua mamma mentre il fine settimana veniva a casa mia. Da un anno e mezzo a questa parte dato che la bambina ha iniziato il nido viene sempre a casa mia e la bambina ( veramente iper attiva e vivace ) mi ha presa al 100% come suo unico punto di riferimento ( vuole giocare sempre con me, fare il bagno, mangiare, andare in bagno ...qualunque cosa la vuole fare con me h.24. Il punto è che io già lavoro tanto tutta la settimana e per metà dei giorni ora ho anche la bambina da tenere anche durante le festività. Lo amo ma inizio a sentirmi soffocare a non avere più una vita ... ormai le mie amiche che prima vedevo una volta a settimana le vedo una volta al mese perchè non ho più tempo. Non esco più, non ho più tempo per andare in palestra o fare qualcosa per me. Più volte ho provato a dire al mio compagno che non ce la faccio arrivando quasi a lasciarlo ( perchè poi io sbotto con lui quando sono esausta ) ma vedo che lui trova sempre la soluzione per un mesetto ( tipo andare a dormire da sua mamma quando ha la bambina almeno in settimana ) salvo poi tornare a riportarmela a casa dopo qualche settimana quando le acque si sono calmate.

Buongiorno Alessia, la problematica che lei esprime ha a che vedere con la sua facoltà di essere e sentirsi rispettata nei suoi bisogni da parte del suo compagno : lei stessa ne è consapevole quando descrive come lui si è trasferito a casa sua e come lei "non ha fatto nulla per impedirlo" quasi si fosse trattato di una scelta unilaterale...ma nel suo spazio vitale! Questa difficoltà è un'opportunità per rinnovare il vostro rapporto costruendo basi più solide e di reciproco rispetto. Ma spesso le occasioni si presentano come "crisi"... e lei è in crisi, in conflitto per il bisogno legittimo di salvare la sua relazione ma farsi rispettare nei suoi bisogni, nel riconoscimento della sua fatica e del suo impegno. In termini stabili, perchè si è compreso realmente, non solo come accomodamento temporaneo dopo una sfuriata...

Esiste una possibilità di affermazione pacifica dei propri bisogni di fronte all'altro e lei ha solo bisogno di essere sostenuta in questa fase per riuscire ad affermarsi senza conflitti, in un processo di crescita del rapporto che è necessaria e che vi porterà ad una reciproca intesa positiva.

Sono a disposizione se vuole procedere, per incontri online su questa tematica a supporto del suo bisogno di crescita positiva. Non acconsenta ancora a non essere rispettata... colga l'occasione verso una serenità stabile e più matura.

cordiali saluti

dott.ssa Gemma Facchinetti