Non so se chiamarla Apatia
Buonasera,
Mi chiamo Emilia e in questo 2019 compirò 32 anni.
La mia storia tortuosa inizia un po' di tempo fa... Quando avevo 9 anni ebbi un forte lutto in famiglia e da quel momento tutto è cambiato. Come tutti avevo dei sogni ma la situazione familiare, la perdita di un genitore e la scarsa presenza dell'altro hanno fatto in modo che in me scattasse un istinto di sopravvivenza tale che non ho voluto la guida di nessuno. Ho trascorso gran parte della mia vita chiusa in casa, vergognandomi del mio stato di obesità e accettato che gli altri prendessero decisioni per me, mettendo da parte il mio più grande sogno, perché ero debole e minorenne.
Una volta raggiunta la maggiore età ho iniziato a rincorrere me stessa, ho lasciato gli studi per un lavoro che non mi piaceva e ancora una volta ho lasciato da parte i miei veri desideri, perché ero troppo superba e volevo riuscire ad essere quella che non sono mai stata.
Arrivata ad un punto di rottura con me stessa cambio lavoro, cambio con un lavoro apparentemente eccezionale che mi permetteva di guadagnare bene, ho trovato l'amore, ho sposato un uomo che amavo e grazie a quest'uomo ho ripreso per le redini quel sogno che ormai dormiva chiuso nel cassetto. Sembrava tutto perfetto ma giorno dopo giorno vedo la mia vita scivolarmi tra le dita senza che io possa più far nulla. L'uomo eccezionale che credevo essere perfetto si è trasformato in una persona che nemmeno mi considera, non mi sfiora e non mi bacia più. Viviamo accampati da mia madre e da mia suocera senza una casa; in un anno ho preso 20kg e non riesco più a dimagrire; avevo iniziato a seguire un corso scolastico per raggiungere il mio sogno ma sono decisamente demotivata perché so che non riuscirò a portarlo a termine a causa del mio lavoro attuale che per quanto non mi piaccia, mi permette di guadagnare e aiutare mia madre attualmente senza lavoro ne pensione.
Ora a 32anni sono sempre stanca, senza voglia di far nulla. Non capisco cosa mi sta succedendo, non ho più voglia di combattere per me stessa e per gli altri. Come potrei uscire da questa bolla che si sta formando intorno a me?
Gentile Emilia,
lei accenna alla perdita precoce di suo padre e a scarsa presenza di sua madre quando era ancora poco più di una bambina.
Questi sono eventi che certamente hanno condizionato negativamente lo sviluppo della sua personalità facendole acquisire insicurezza, bassa autostima e tendenza alla depressione che persistono tuttora e che possono aver causato o almeno contribuito al deterioramento della sua relazione coniugale.
E' necessario che lei cominci a prendersi cura di sè intraprendendo un percorso di psicoterapia individuale o anche di coppia se suo marito si rende disponibile.
Cordiali saluti.