emozioni e cibo
I dati raccolti dalle organizzazioni che si occupano della nostra salute dimostrano che i disturbi alimentari sono in netto aumento negli ultimi tempi: fra questi prevalgono l’obesità, l’anoressia e la bulimia oltre ad innumerevoli disturbi collegati indirettamente all’abuso alimentare come i disturbi cardiocircolatori. Le ultime ricerche scientifiche hanno dimostrato l’efficacia solo temporanea di alcuni prodotti e di diete proposti per il controllo del peso corporeo e dell’alimentazione; purtroppo le cronache recenti ci fanno supporre persino la loro pericolosità. Esse, da sole, possono condurre all'idealizzazione astratta della soluzione del problema, o alla speranza di un risultato immediato, ma purtroppo solo di breve durata. Molto frequentemente coloro che vogliono ridurre il proprio peso corporeo si sottopongono a sacrificanti, quanto spesso inutili restrizioni alimentari, arrivando a controllare quasi ossessivamente i grammi del cibo ingerito e le calorie assorbite; ma, dopo aver smesso la dieta, si ritrovano in breve tempo al punto di partenza, se non ad un aumento ulteriore di peso. Questo succede anche a chi si sottopone ad interventi invasivi come la liposuzione. Ciò è dovuto al fatto che i fattori che influenzano il peso corporeo sono molteplici e non semplicemente riconducibili alla quantità di cibo ingerito. Questi sono: i fattori genetici, ambientali (disponibilità di cibo), ormonali e le abitudini di vita; ma quello che sembra più sorprendente e per certi versi affascinante è l’influenza delle emozioni e dell’immagine che ognuno di noi ha del proprio corpo e di sé stesso, inteso come organismo formato sia da una mente sia da un corpo. Il peso del nostro corpo è in un certo modo il risultato dell’equilibrio fra ciò che assimiliamo dall’ambiente e ciò che restituiamo all’ambiente stesso attraverso il nostro comportamento; ma noi non scambiamo solo il cibo ma, per esempio, anche l’aria con la respirazione e soprattutto le emozioni nelle indispensabili relazioni con gli altri. Le emozioni sono un'importante elemento di scambio nelle relazioni umane, ma molto spesso tendiamo a svalorizzarle creando così uno squilibrio nella relazione fra noi e l’ambiente. Quando, attraverso una dieta, si riesce a ridurre il peso senza riequilibrare lo scambio anche a livello emotivo, appena terminata la dieta l’organismo tende a riprendere il peso iniziale. Ciò anche perchè nella nostra cultura la sovrabbondanza di cibo e la pubblicità ingannevole permettono di attribuire a ciò che mangiamo un valore che va al di là del semplice bisogno di sfamarci; molto spesso quindi il cibo acquisisce un valore di compensazione di altre componenti “nutritive” di tipo relazionale ed emotivo non adeguatamente soddisfatte.
Perciò la qualità dell’immagine che abbiamo di noi stessi influisce significativamente sulle abitudini alimentari: sono state fatte molte ricerche che dimostrano l’importanza della crescita della stima di sé, quale elemento indispensabile per una più equilibrata e soddisfacente abitudine alimentare. Per migliorare l’“autostima” è importante riconoscere, accettare e saper gestire la nostra vita emozionale, in quanto le emozioni trovano la via privilegiata di espressione proprio attraverso il corpo. Sono state messe a punto delle tecniche non verbali basate sul movimento espressivo e di lavoro di autoconoscenza corporea che, insieme alle condivisioni verbali, favoriscono la crescita della propria vitalità emozionale. Sperimentare e scoprire la gamma delle diverse capacità espressive, mediante esperienze sperimentali tendenti ad aiutare a riconoscere ed accettare il proprio mondo interiore, permette la costruzione di un punto di riferimento importante e duraturo in alternativa o a sostegno delle diete e della farmacoterapia.
Inoltre molti metodi di autorilassamento attraverso la respirazione e la postura, oltre a migliorare la gestione dell’ansia, favoriscono la consapevolezza delle componenti emozionali e relazionali. Dando più valore alle nostre emozioni, sarà possibile recuperare quella vitalità spesso perduta e che a volte si cerca di recuperare in modo insoddisfacente attraverso il cibo; in questo modo potremmo anche recuperare il piacere di gustare genuinamente quello che ci offre la nostra pregiata cucina mediterranea.
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