Dott.ssa Germana Oliva

Dott.ssa Germana Oliva

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Relazione tossica?

Salve a tutti! Espongo un mio problema che ultimamente mi turba parecchio. Sono quasi 5 mesi che sono in "relazione" con un ragazzo conosciuto sul posto di lavoro. Lui non è italiano, ma è europeo, comunichiamo in inglese e da questo punto di vista non abbiamo problemi, essendo entrambi abbastanza fluenti con la lingua. Lui è in Italia mediamente solo per 1 o 2 settimane ogni mese/2 mesi, per cui ci vediamo non proprio spesso ma quando siamo insieme va tutto abbastanza bene, anche se ci conosciamo ancora molto poco.
Il problema sta nel fatto che quando lui è via non ci sentiamo quasi mai, con quasi mai intendo che non mi chiama MAI, ed inizialmente ci sentivamo tramite messaggio con frequenza ogni tot. ore, da quando ho messo in discussione questo problema, non solo continuiamo a non sentirci telefonicamente ma per messaggio ci stiam sentendo sempre meno. Passano anche dalle 8 alle 10 ore che non ho sue notizie, dopo aver cominciato una conversazione, facendola poi morire...
Gli ho fatto presente che manca effettivamente comunicazione fra noi e che avevo bisogno di sentirlo un po' più spesso... non ho mai preteso che ci sentissimo tutto il tempo anche perchè avendo una mia vita privata, rendo partecipe tutte le mie attività, lavorative e non ed ovviamente gli chiedo di ritagliarci dei piccoli momenti della giornata anche per noi, sporadicamente (da dedicarci)Inoltre, gli ho fatto presente che ho bisogno di sentirlo per chiamata (anche una o due volte a settimana, o al momento del bisogno), vivendo una relazione a distanza e sapendo che non gradisce molto le conversazioni per telefono e non pensa minimamente che possano essere utili!
Essendo stata una richiesta fatta a lui poco più di un paio di volte, abbiamo anche litigato tramite messaggio, avendogli ri-esposto il problema su questa mancanza di comunicazione e quindi di impossibilità di crescita della coppia e del fatto che fosse sempre più assente, non capendone il motivo.
Mi è stata rinfacciata questa mia richiesta, urlandomi contro per telefono e dicendomi che era stanco di questo problema che si è creato fra noi e mi chiede inoltre di specificare in quanti momenti della giornata io lo volessi sentire.
Questa sua richiesta è sembrata a mio parere alquanto superficiale, non ho ritenuto utile questa sua domanda e abbiamo sollevato un polverone per una faccenda che a mio parere sembra assurda, dovendo essere per quel che si può fare, spontanea almeno la "presenza virtuale". Ci tengo a precisare che entrambi avevamo accettato una conoscenza che ci avrebbe portato si o no ad una relazione seria, e lui nonostante tutto afferma di tenere a me, anche senza il bisogno di sentirmi.
Questo suo comportamento mi blocca e mi provoca malessere in alcuni momenti, forte insicurezza e ho paura di essere io in prima persona il problema, o, di averlo appesantito ma poi mi rendo conto di avergli fatto una semplice richiesta che dovrebbe esistere nella quotidianità. Perché si sarà creato tutto questo? Perchè non riusciamo a venirci incontro? E soprattutto lui terrà (a modo suo) a me?
Grazie a tutti per l'attenzione

Buongiorno Anita,

ho letto con interesse il suo post e si capisce quante energie questa relazione le richieda. Difficile dire quanto sia giusto sentirsi, comunicare e condividere in una storia, ma sicuramente bisogna chiedersi cosa sia giusto per noi, quale sia il nostro bisogno e desiderio e come mai, se questi non vengono soddisfatti, facciamo fatica ad allontanarcene. La risposta è perchè spesso una relazione non è fatta solo di questo, al suo interno si crea complessità e bellezza che meritano di essere guardate, ascoltate e capite. Sicuramente un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia si pone come obiettivo proprio quello di scoprire e riscoprire aspetti di sè che troviamo poi nel nostro quotidiano, in famiglia, in amore, a lavoro...

Rimango volentieri a disposizione per confronti e condivisione di suoi pensieri o dubbi, se ne sentisse il desiderio o la curiosità.

Cordialmente

Dott.ssa Germana Oliva

Psicologa Clinica e Psicoterapeuta a Milano e online