Dott.ssa Giada Bellucci

Mi chiamo Giada Bellucci, sono psicologa e lavoro a Fano. Ho esperienza nel sociale, mondo attraverso il quale ho avuto la fortuna di incontrare e accompagnare chi viene spesso etichettato come scarto. Uno sbaglio. All’interno dell’infinito mondo della psicologia, le aree che più mi affascinano sono quella di comunità, la giuridica, la sociale e la formazione per adulti.

Ovviamente la clinica è la base.

Grazie al mio blog vorrei avvicinare le persone a questa bellissima disciplina. Lo farò condividendo riflessioni e aspetti utili e stimolanti. A volte con un taglio più scientifico e divulgativo, altre volte come semplici spunti. Sono psicologa, ma sono anche multidimensionale come ogni essere umano. Mi piacerebbe quindi parlare, anzi narrare di psicologia.  Il termine Psicologia deriva dal termine greco “Psyché”, ovvero “anima-respiro”.  Questo sottolinea la sua natura impalpabile ma vitale. Si presenta come un’ombra, come “un fantasma visto in sogno”, mentre permea e tesse ogni nostro vissuto. Ho deciso di chiamare il blog “Assaggi di esperienze: la vita ha mani da artigiano” perché sono convinta che ci ‘nutriamo’ di esperienze così come facciamo con gli alimenti: assaggiando. Quindi entrando in contatto – a volte in maniera esplorativa, altre volte per ritrovare “un sapore” del passato – con ciò che ci nutre e quindi con ciò che viviamo (e che ci fa vivere). Questa presa di contatto può essere compiuta attraverso ogni nostro senso e capacità, permettendoci così di conoscere in profondità un alimento, un’emozione, un accadimento, un’atmosfera, un affetto o un’idea, risultandone cambiati anche noi stessi. Siamo infatti quello che “mangiamo”. La visione di Vita come “artigiano” deriva da questo mio personale pensiero: le peripezie dei nostri cammini individuali a volte ci spezzano, ma credo che ognuno abbia il diritto di non rimanere un mucchio di cocci rotti, o di essere gettato perché imperfetto. 

Metaforicamente il Kintsugi, ovvero l’arte artigianale giapponese di riparare con l’oro i contenitori di ceramica andati in pezzi, ci insegna proprio questo. 

Questa pratica ripartiva, o se vogliamo terapeutica, innalza il valore dell’oggetto – nel nostro caso del soggetto-  rendendolo un bellissimo pezzo unico di prezioso artigianato.

Infatti è proprio avvicinandoci alla diversità di ogni pezzo unico e di ciò che lo costituisce, che scopriamo quanto oro risieda in ogni cicatrice.

Solo se ci diamo la possibilità di conoscerci e riconoscerci, possiamo agire consapevolmente in nome del nostro benessere.