Ho tradito mia moglie e ne sono soddisfatto
Ho tradito mia moglie e ne sono soddisfatto...è triste a dirsi ma dentro di me non faccio altro che ripetermi che se l'è cercata e che se lo meritava e adesso riesco a sostenere meglio le sue stranezze sapendo di avergliele fatte pagare. Non sono un maniaco ma un marito pentito di essersi sposato... Solo 1 anno e 9 mesi fa ho sposato mia moglie senza un periodo di convivenza preliminare ma dopo 7 anni di fidanzamento in cui stare insieme e conoscersi nella quotidianità era impossibile per i genitori all'antica,x problemi di distanza e x lavoro. Dopo il primo mese di matrimonio è rimasta subito incinta e adesso abbiamo uno splendido bimbo di 1 anno,ma lei è insopportabile! Si arrabbia per qualsiasi cosa,anche la più stupida,è sempre costantemente incacchiata di ttutto. È IL “NO“fatto persona,soprattutto a letto,non si concede quasi mai (al massimo 1 volta a settimana)e quando lo fa non mi permette di toccarla ne di fare o farmi fare nulla...solo l'amore nelle 2 classiche posizioni (sopra o sotto)e nient'altro... Sono un maestro di salsa di 30 anni piuttosto avvenente e le occasioni x tradirla non mi mancano,l'ultima l'ho colta al volo perché mi serviva una valvola di sfogo...e ho fatto bene! Non la lascerò e non le dirò della scappatella solo per il bene di mio figlio ma in me si sta facendo avanti un meccanismo di prenderla in giro che mi fa paura..mentre dorme canticchio frasi che parlano del mio tradimento oppure le rido dietro o in faccia facendomi gioco di lei che non ne sa il motivo..comincio a farmi paura da solo..non mi dite di aprirmi con lei e dirle i problemi che ci sono sia a letto che nella vita quotidiana,mi sono aperto tante volte ma il risultato è stato il litigio o la minimizzazione del problema...insomma non mi ha mai dato ascolto,neanche quando la mettevo in guardia che prima o poi l'avrei tradita...ora che l'ho fatto so che a tutti i continui rifiuti potrò compensare con la mia valvola di sfogo,senza inutili e lunghe discussioni che non hanno mai portato da nessuna parte..mi sono incastrato in un tunnel senza via d'uscita e l'unico modo che ho di vivere una vita allegra è di avere una vita nascosta parallela...che tristezza. Vi prego se potete aiutatemi.
Gentile Gigi,
Leggendo la sua storia il primo commento che mi è venuto in mente è stato: “E dov’è il problema?”
Si dice che Annibale, mentre marciava verso l’Italia per attaccare Roma, abbia pronunciato la frase “O troveremo una strada, oppure la costruiremo”.
A me sembra che lei abbia trovato, in una situazione apparentemente senza uscita, un modo efficace per costruirsi la sua strada. Una strada che, a voler fare i puritani, magari non è proprio il massimo per un matrimonio; però certamente è una strada che permette a lei di prendersi un suo spazio, e al tempo stesso di mantenere in piedi un rapporto che altrimenti sembrava destinato a crollare miseramente.
Potrei ipotizzare che, facendovi aiutare da un percorso terapeutico di coppia, le cose potrebbero migliorare fra lei e sua moglie, però questo presuppone che siate entrambi d’accordo a mettervi in discussione e in gioco, e che abbiate entrambi la pazienza di attendere che quel percorso dia dei risultati, cosa che non necessariamente succederebbe in poco tempo. Ma ammesso che questi due presupposti ci siano, cosa fare nel frattempo?
Io penso che lei abbia trovato già la risposta da solo, e francamente non me ne viene in mente una migliore.
Rileggendo poi la sua storia una seconda e una terza volta, forse ho capito dove potrebbe stare il problema: ad un certo punto lei parla di “vite parallele”, e questo sintetizza benissimo la sua situazione. A patto però che ciò che le cose parallele rispettino il requisito fondamentale del parallelismo: non toccarsi mai, neanche per sbaglio.
Lei, per esempio, parla di prese in giro e di frasi canticchiate. Sua moglie fin ora non si è accorta di niente, o almeno così sembra, ma se un giorno avesse l’illuminazione circa quelle cose strane che sente dire da suo marito?
Ecco, l’unico suggerimento che sento di poterle dare è di star attento che non ci siano mai punti di incontro, neanche minimi, tra le due vite, e non solo per evitare spiacevoli inconvenienti. Sarebbe difficile infatti da gestire anche per lei una situazione nella quale le cose si mischiassero, una delle due vite cercasse di assumere nella sua mente e nelle sue emozioni il ruolo che “istituzionalmente” appartiene all’altra, o se lei cominciasse a confondere i piani. Sarebbe come se un treno ad alta velocità trovasse all’improvviso sotto di sé due binari non più paralleli, può immaginare come andrebbe a finire…
Sperando di esserle stato d’aiuto, rimango a disposizione se volesse approfondire l’argomento. Può trovare i miei contatti sul sito che è pubblicato su psicologitalia.
Con i più cordiali saluti.
psicologo, psicoterapeuta, ipnologo - Roma