Dott. Giammario Mascolo

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Dott. Giammario Mascolo

psicologo, psicoterapeuta, ipnologo

Ansia dovuta ad una frequentazione, non capisco cosa voglio veramente

Salve, sono una ragazza di 20 anni e per un mese e mezzo mi sono frequentata con un ragazzo della mia stessa età. Non era esattamente il mio tipo, infatti non l’ho notato immediatamente nel nostro gruppo di amici. Abbiamo poi iniziato a conoscerci ed è molto simpatico, anche intelligente, e si è creata una dinamica particolare che a me divertiva molto: mi faceva dispetti e mi infastidiva di continuo. Non ci si annoiava mai, perché lui non mi lasciava un attimo tranquilla, trovava sempre un modo per farmi divertire. Così io non volevo mai andare a casa, e cercavo di uscire tutte le sere per vederlo. Questo flirt iniziale mi piaceva molto, poi abbiamo iniziato a scriverci su whatsapp e ci siamo avvicinati ancora di più, sempre abbracciati e sempre per mano. Mi ha fatto conoscere i suoi amici e io i miei, ma in un mese e mezzo non abbiamo mai organizzato un uscita solo noi due. Volte capitava venisse sotto casa mia e rimanessimo per ore in macchina a parlare, raccontandoci aneddoti d’infanzia e facendoci domande. Con il tempo però, da parte mia inizia a calare l’interesse, e inizio ad aver paura di essermi fatta prendere dal flirt iniziale e non dalla persona stessa. Sono stata innamorata per anni di una persona che non ha mai ricambiato, una storia struggente, ma non mi sono mai fidanzata. Ho quindi paura di essermi aggrappata alla prima cosa bella, alle prime attenzioni. Non mi sento mai emozionata quando esco con lui, nemmeno quando mi fa regali e sorprese, che invece mi portano all’imbarazzo. Non ho mai sentito le farfalle nello stomaco, mai provato la voglia di baciarlo. Una volta sparita la dinamica iniziale, io ho perso interesse. Ho provato a parlarci, dicendo che mi mancava un po’ quello che c’era all’inizio e lui mi ha chiesto se lo “state così tranquilli” non mi bastasse. Gli ho detto che avevo bisogno un po’ di entrambi gli aspetti. Per un giorno le cose sono cambiate, ma poi è tornato tutto monotono. Le mie amiche mi consigliavano di fare il primo passo, di baciarlo così da dare una svolta al rapporto. Ma ha davvero senso baciarlo quando io non sento la voglia di farlo? Quando non c’è attrazione fisica o sentimento amoroso che mi portano a farlo? Il mio cuore sentiva che c’era qualcosa che non andava, che non riusciva a provare quello che avrebbe dovuto provare per continuare ad andare avanti. Questa situazione mi pesava molto, e questi dubbi mi hanno portato ad un distacco, non avevo più la stessa voglia di vederlo e di sentirlo. Ero indecisa allora se aspettare o parlargli per dirgli come stessero le cose, ma aspettare non mi sembrava corretto nei suoi confronti e non penso sarebbe stato d’aiuto, perché più aspettavo, più cresceva l’ansia dentro di me, e più passava la voglia di vederlo. Ho provato ad invitarlo a roma insieme ad altri amici, mi sono trovata a vivere una giornata pesante e addirittura a desiderare di non averlo invitato. Allora ho deciso di parlargli e proprio ieri sera gli ho confessato che nonostante mi fossi affezionata e gli volessi un gran bene, non era nato sentimento da parte mia. Lui mi ha detto che da parte sua si, che gli dispiaceva, e abbiamo concordato sul rimanere amici. Mi sono liberata da un peso, ora però è nata l’ansia di aver sbagliato. Da una parte ho paura che mi sarei dovuta dare più tempo, che un mese e mezzo è poco per decidere, che magari la scintilla sarebbe scoppiata. Dall’altra penso però che i primi mesi con la persona dovrebbero essere i più emozionanti, mi ricordo cosa significa innamorarsi, la voglia dì vedersi, di stare vicini, la voglia di baciarsi, le farfalle nello stomaco. Aveva senso continuare senza tutto ciò? Anche perché questi dubbi mi avevano portato, come ho già detto, ad un distacco, e alle lunghe ho paura sarebbe andata solo peggio e in queste condizioni la scintilla non sarebbe proprio nata. Ma allora è normale che mi manchi? Che ci sia rimasta male non leggendo il buongiorno sta mattina da parte sua? È normale essere tristi nel sapere che non mi scriverà quando è tornato a casa sta sera? È sentimento amoroso? o solo affetto e abitudine? Ormai non riesco a capire quali sono i miei pensieri e quali invece sono paranoie. Grazie mille per il tempo dedicato

Gent.ma Mara, quando l'amore diventa pensare all'amore o ragionare sull'amore, non è amore. L'amore vero è quello che si vive in maniera viscerale ed istintiva. Lei stessa dice di ricordare bene quando era innamorata, e che con questo ragazzo è stata per lo più una forzatura.
Quanto al fatto che le manchino i suoi messaggi o il suo buongiorno, è più che normale: tutto può diventare abitudine, e anche questa delle attenzioni di lui in un mese e mezzo ha avuto tutto il tempo di diventarlo. Quando qualcosa a cui siamo abituati viene a mancare è normale che ci si senta per un po' destabilizzati. Arriverà l'amore, quello che si sente dentro, quello che neanche si chiede se è amore oppure no, quello che trova la forza di affrontare insieme gli ostacoli e volare insieme sopra le nuvole. Questa relazione invece, da ciò che scrive, sembrava qualcosa d'altro. Se poi desidera far chiarezza sul suo modo di relazionarsi all'altro sesso, le consiglio un percorso di sostegno psicologico che possa aiutarla in questo. Le faccio i miei migliori auguri e resto a disposizione. G M

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Dott.Giammario Mascolo

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