Figlio 13 anni non si impegna a scuola e non gli importa delle punizioni
Salve, mio figlio 2° media sta abbassando tutti i suoi voti rischiando la bocciatura, perchè non studia e non fa i compiti. Gli ho fatto più volte il discorso che la scuola è una cosa che non può scegliere se fare o non fare gli serve ed è il suo unico impegno. Quando cominciano ad arrivare i 4 puntualmente gli faccio il discorso mi arrabbio lo punisco togliendogli le uscite e i videogiochi, ma non sembra avere alcun effetto, poi dopo qualche settimana ricomincia tutto da capo. Io lavoro e ho un altra figlia più piccola non posso mettermi tutti i pomeriggi a fare il carabiniere dietro a lui, dovrebbe essere ormai in grado di gestirsi, i miei suggerimenti per l'organizzazione o lo studio non vengono nè ascoltati nè presi in sua considerazione. Cosa faccio???
Cara Alessandra,
comprendo la sua preoccupazione e anche la frustrazione nel constatare che i suoi sforzi per incoraggiare e supportare suo figlio nello studio non diano risultati: penso che una situazione del genere debba essere affrontata con l’aiuto di qualcuno che le permetta di elaborare i vissuti negativi e mantenere la lucidità e la calma per affrontare in modo incisivo la delicata situazione .
Innanzitutto occorre ascoltare il punto di vista del ragazzo per capire quali siano le sue difficoltà nell’impegnarsi e gli ostacoli che gli impediscono di lavorare per il risultato che certamente anche lui vorrebbe ottenere.
Poi è necessario comprendere a fondo ciò che lei ha già detto e che mi permetto di sottolineare perché è il punto dirimente della questione: le punizioni non hanno alcun effetto ma aggiungo che non soltanto sono inutili, bensì sono anche dannose: infatti mentre illudono di essere intervenuti, in realtà allontanano emotivamente la persona punita e allentano l’alleanza di lavoro anziché rafforzarla; la punizione diminuisce il benessere psicologico e scioglie i vincoli interpersonali fornendo di fatto anche un alibi al disimpegno.
La nostra cultura è purtroppo fondata sulla reciproca punizione e ogni sistema scolastico ed educativo non ne è esente a livello più o meno consapevole: ognuno di noi ha introiettato modalità punitive e quando ci accorgiamo della loro inefficacia non abbiamo altre risorse.
È importante che si faccia aiutare da un professionista, anche solo per qualche mese per poter attivare in lei stessa e in suo figlio un sistema relazionale che incoraggi la cooperazione e tenga sotto controllo le emozioni negative che non possono che intralciare i progetti di entrambi.
Rimango a disposizione e le porgo un caro saluto
psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista - Torino