Cosa devo fare
Salve, volevo esporvi la mia situazione:
È già qualche anno che sono sposato, ho una bimba di 3 anni, ma da quando è arrivata lei mia moglie ha cominciato a maltrattarmi sia fisicamente che psicologicamente, dato che lavoro mi dà pure del genitore assente e dice che non mi importa niente di nostra figlia, vengo insultato in continuazione, ormai non abbiamo più rapporti perchè le faccio schifo, pur provando a parlarle non riesco ad ottenere alcun risultato. Io cerco di non reagire per preservare la felicità di mia figlia, però non è facile, ha pure cominciato a vietare ai nonni dalla mia parte di vederla.
Non mi dà alcun diritto di scelta per la bimba neppure parlando riusciamo a raggiungere qualche accordo. Difatti da più ascolto ai suoi genitori che a me.
Io sinceramente non ce la faccio più, ormai non riesco più nemmeno a piangere, tanto che ho pure optato al suicidio, ma poi ripensando alla bimba desisto sempre.
Mi viene dato dell insensibile ma dentro io piango e mi sento male, a volte mi sembra di avere un infarto da quanto sono triste.
Vorrei un opinione per sapere se ho qualcosa di sbagliato io, cosa dovrei fare, io ormai non lo so più.
Può succedere che una donna converta tutte le sue attenzioni sul figlio/figlia. Può dipendere da molti motivi
che andrebbero analizzati con l'aiuto di uno psicologo. Accade anche che contemporaneamente si verifichi una svalutazione del partner. Questa svalutazione sovente è esagerata, amplificata, sproporzionata. Io le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo per evitare che questa situazione le alteri l'immagine di se stesso, l'autostima, la voglia di vivere. Lei è anche un padre e anche questo ruolo va salvaguardato. La situazione al momento è un pò intricata ma lei è giovane ed è giusto che lei si riprenda obiettivamente i suoi ruoli di uomo, di marito (se è realisticamente possibile, ma non dipende solo da lei, e di padre. Ha da fare un cammino di recupero di vari aspetti della sua vita. Non rimandi. Cominci appena possibile e non abbia ritrosie a farsi aiutare. Le auguro ogni bene.
Gianna Maria Tavoschi, Udine