La mia ragazza soffre di dca
Salve a tutti. La mia ragazza soffre di dca da sei anni. E' tutt'ora in cura, e seguita sotto terapia. Purtroppo oltre alla dca, soffre di gastrite, ernia iatale e reflusso, e ancora stiamo vedendo se è celiaca. E' una persona molto ansiosa con un passato molto burrascoso. Ha fatto passi da gigante e ora nonostante ancora non è nel pieno della forma, perchè ha il vomito spontaneo, vive molto bene rispetto a come stava in passato. In molti casi io non sono stato molto bravo a comportarmi con lei, perchè non avevo la piu pallida idea di cosa erano i dca. Ma piano piano sto capendo come ci si deve comportare e a essere delicato su certi argomenti. Purtroppo abbiamo il problema che io sono molto magro e lei va in competizione con me. E non riesce a stare con me quando facciamo l'amore oppure nel quotidiano per esempio se si siede sulle mie ginocchia. La mia magrezza gli ricorda quando stava ricoverata e stava male. Io provato a ingrassare e stavo più in carne, ma purtroppo è venuto a mancare un caro e sono risceso, E' una situazione molto difficile perchè mi sento male al pensiero che lei sta male a causa del mio fisico. Ma non voglio separarmi da lei. Aiutatemi per favore non so cosa fare
Caro Valerio,
la sua ragazza ha una storia tipica di chi soffre di disturbi alimentari e stare vicino a persone che hanno una storia del genere non è mai semplice, quindi innanzitutto voglio dirle che è normale che lei si ritrovi nello sconforto tutti i partner di persone con quel problema si ritrovano in difficoltà. Un'indicazione che mi viene da darle è quella di non cadere anche lei nel tranello di certe malattie: la sua ragazza non soffre per la conformazione fisica che appartiene a lei Valerio ma perchè ha un disturbo alimentare e lei deve sempre ricordarselo se no finisce con assecondare la malattia della sua ragazza. Poi è ovvio che lei soffre e riferisce queste cose ma sono legate alla sua malattia e non a come è fatto lei. Purtroppo lei può offrire alla sua ragazza solo la sua tranquillità, la sua sicurezza ed accogliere anche le sue difficoltà legate alla fisicità propria ed altrui. Si tratta di rimanere pazienti e presenti e non è facile, ma non si colpevolizzi. Se poi ritiene troppo duro questo compito e si sente spaventato o preferirebbe valutare meglio i suoi comportamenti magari chieda alcuni incontri di consulenza psicologica, potrà sfogarsi torvare indicazioni e rasserenarsi. Un saluto