Come superare pigrizia, insicurezza e confusione
Buongiorno mi chiamo Elisabetta ho 41 anni e sono single.
Ho una laurea triennale e ho lavorato per circa 7 anni in un grande comune. Adesso sono risultata idonea in un altro concorso, per un profilo più specializzato, e dovrei a giorni iniziare a lavorare. Mi sto anche iscrivendo ad un corso di laurea specialistica. Sembrerebbe andare tutto bene, ma non è così! Il fatto è che io sono molto pigra, anche a curare la casa e il mio aspetto, e questo si ripercuote sulle prestazioni al lavoro e nello studio. Inoltre sono molto confusa e caotica: inizio mille progetti e poi li abbandono alla prima difficoltà. Ho problemi di memoria e di attenzione, e scarsa capacità di organizzazione e problem solving. Inoltre sono molto a disagio nelle relazioni interpersonali: sembra che io non abbia la maturità di una donna di 42 anni, ma quella di una preadolescente! Sono impacciata e quando mi trovo in una situazione che prevede uno scontro ( e nei comuni questo avviene continuamente con l'utenza) non so negoziare e "farmi valere", e questo può portare a sanzioni da parte del responsabile. Sono molto preoccupata che i miei problemi mi facciano perdere il lavoro, portandomi a licenziarmi per non dover sostenere una situazione negativa come è già avvenuto in passato. Vedo le altre donne della mia età: mogli, madri e manager, mentre io fatico a trovare e sostenere un umile lavoro dequalificato! Cosa posso fare per cambiare questo destino avverso? Il fatto è che non ho voglia di fare niente! Ogni cosa mi comporta sforzo, anche lavarmi, anche se poi quando parto qualche risultato ancora lo porto, ma al livello della sufficienza, non dell'eccellenza! Inoltre ho davvero lo sviluppo cognitivo e psicologico di un bambino: non riesco a fare compiti complessi, come ad esempio istruire le pratiche, scrivere la tesi di laurea, e relazionarmi con l'utenza e i fornitori! Questo però blocca le mie aspirazioni a ruoli più strutturati e di responsabilità! Vi prego aiutatemi..
Buongiorno Elisabetta,
nella situazione che lei descrive ci sono aspetti di depressione, badi bene sono solo aspetti che lei descrive e non una diagnosi.
Certo che, in tale situazione di malessere, le riesce difficile distinguere con la sufficiente oggettività tra disagio percepito a livello interno e reali difficoltà cognitive e lavorative.
Ho l’impressione che lei stia cedendo sotto il peso di tali compiti e che stia chiedendo un aiuto immediato.
Questo depone a suo favore, significa che una parte di lei sta cercando di reagire e lo sta facendo nel modo giusto.
Vivere in questa condizione non è una condanna, lei può decidere di stare meglio.
Si affidi con fiducia ad un professionista e vedrà che ne uscirà bene.
Un augurio
Giordana Milani
Studio a Biella e Torino.
Psicologo clinico - Biella