Sono più giovane di lui ma vorrei esserlo di più
Ho 56 anni e dopo tanti fallimenti amorosi, tra cui un divorzio e una vedovanza e una lunga relazione con un anaffettivo, ho incontrato un anno fa un uomo eccezionale. Mi dà amore, passione, aiuto, mette ordine nei miei pensieri e nelle mie difficoltà, è stupendo con i miei figli che lo adorano, mi ha ricostruito l'autostima con continui rinforzi positivi, con la sua presenza, con il suo esserci e a volte lasciarmi libera quando ne ho bisogno. In un anno abbiamo "discusso" solo due volte e per delle scemenze, sempre provocate da me. Una volta perché ha rivisto il figlio della ex che è rimasto affezionato a lui, l'altra perché in giro per strada mi ha lasciato la mano per salutare una sua amica. Lui è stato paziente, chiaro, rassicurante e mi ha fatto passare le paure. Adesso però ne ho un'altra. Lui ha pochi amici fidati, tutti della sua età. Uno è sposato con una ragazza straniera di 17 anni più giovane ed ha avuto un bambino, un altro è single e vorrebbe uscire con una mia amica di 45 anni, altri puntano trentenni ... Lui ha 58 anni, io sembro molto più giovane di lui ma l'età ce l'ho. Lui è molto affascinante, ha una bella chioma, è atletico. Io continuo a pensare che potrebbe averne una molto più giovane di me, con la quale magari diventare padre, visto che non lo è ancora. E fa niente se lui mi dice che non gli interessa, che è me che ama, e che è con me che vuol stare. Io ho sempre questo tarlo. Ieri sera parlando con la mia amica di quest'uomo interessato a lei, discutevano dei 15 anni di differenza e lui scherzando ha detto " e bè, è fortunato". E' bastata quella battuta per mandarmi in paranoia. Non ho voglia di soffrire ancora e nonostante tutte le sue rassicurazioni continuo a pensarci.
Gentile Federica,
nelle relazioni entriamo con il nostro bagaglio di esperienze, credenze e vissuti che ci hanno formato fin dai primi giorni di vita.
Se le nostre relazioni affettive con i genitori, o meglio le figure genitoriali, sono state prevalentemente positive cercheremo relazioni positive.
Se alcune aree di sviluppo sono in parte carenti o segnate da eventi particolari queste vengono riattivate nella relazione affettiva.
Ciò comporta che il nostro pensiero su noi stessi condiziona come ci sentiamo nella relazione.
Siamo convinti di essere una persona amabile? Oppure abbiamo delle insicurezze riguardanti aspetti fisici o relativi all’età?
Ecco questo influisce sulla relazione facilitandola o ostacolandola, o meglio influisce su come noi ci sentiamo in quella relazione.
Naturalmente il comportamento dell’altro a sua volta interviene ovviamente a costruire una danza comune.
Nel suo caso mi sembra che lei non creda che il suo compagno metta a rischio la vostra relazione, ma che l’insicurezza della relazione sia una percezione che riguarda se stessa.
Se fosse così una strada per superare le sue paure è quella di confrontarsi con un tecnico che l’aiuti a aggiungere la sicurezza che ricerca.
Le auguro di affidarsi con fiducia e di raggiungere la serenità che desidera.
Un augurio
Giordana Milani
Psicologo clinico - Biella