Isolamento volontario
Buongiorno
Mia figlia di 15 anni con buoni profitti a scuola e nello sport, da circa 4 mesi si è isolata volontariamente dai suoi amici (dice che non hanno niente in comune, che non sanno ascoltare ma solo parlare dei loro problemi) al liceo non ha legato con nessun compagno per lo stesso motivo; la scuola le piace ma troppo spesso ultimamente chiede di stare a casa. Vuole abbandonare anche lo sport perché non le interessa più.
È seguita da una psicologa da circa un anno (all inizio L abbiamo portata su sua richiesta perché aveva episodi di rabbia con la sorella che ha 11 anni e nel pieno della vivacità) e ha continuato perché dice che almeno lei sa ascoltare
Anche a detta della psicologa, sembra sia matura per la sua età , rigida nelle convinzioni,....io la vedo apatica e priva di interessi, mentre neanche un anno fa voleva spaccare il mondo. Ha giorni brutti dove mi fa spaventare con brutti pensieri che ha in testa, un giorno mangia niente, il giorno dopo mangia tantissimo. Ha avuto attacchi di panico e mi parla di depressione. Dorme tantissimo.
Il problema è che lei dice che non vuole provare a cambiare, però parlandone alla psicologa e a me, e vedendo il suo dolore nelle giornate buie, io intuisco il contrario.
Io vorrei non abbandonasse lo sport perché si isolerebbe ancora di più e poi starebbe tutto il giorno a casa, lei mi risponde che la vita è sua e decide lei; secondo me sarebbe un errore anche perché non ha voglia di fare niente altro.
Ho fiducia nella psicologa attuale, anche perché ha cominciato a ottenere la fiducia di mia figlia solo nelle ultime sedute. Però vorrei sentire anche un parere da voi
Grazie
Buon giorno
il comportamento che cambia così repentinamente lascia pensare che sia successo qualcosa, è una forma di difesa naturale quella di disinvestire in tutto si arriva al blocco , al disinteresse generale. probabilmente dell'accaduto non riesce parlarne a nessuno. A volte è un fatto concreto , altre volte anche una esperienza che ha a che fare con i social , che non perche avviene su internet è meno traumatica del reale.
E' importante che ci sia una persona di cui si fida per potersi confidare, questo permette di sdrammatizzare le cose e di guardarle da un punto di visto più realistico.
I genitori in questa situazione dovrebbero mantenere un atteggiamento di comprensione ma anche di fermezza, si può arrivare a litigare, l'importante è dimostrare che si è vicini e realmente interessati a lei accettando qualsiasi cosa sia successo.