Donne over 50 e l'amore
Uno dei pricipali ed universali desideri umani è l’esperienza dell’unione e dell’appartenenza; per questo ho cercato di sapere dell’Amore, dei Sentimenti e dell’Emozioni delle donne che hanno raggiunto i 50 anni, ma anche di chi li ha oltrepassati o non del tutto raggiunti, e mi sono accorta che mi occupavo degli adulti, perché poco cambia nella qualità delle emozioni e dei sentimenti che si provano. Si rintracciano le diversità nel tipo di risposta comportamentale che viene data e, naturalmente, nella prospettiva.
Edgard Morin dell’amore dice: “L’Amore, la più ricca complessità che la vita abbia saputo far sorgere”.
Tuttavia, per godere pienamente lo stato d’Amore dobbiamo prima, esserne consapevoli, abbandonando il proprio consueto automatico modo di essere. Nella maggiore parte del tempo lasciamo che ci conduca una sorta di “Pilota Automatico”.
I pensieri, nella nostra mente vanno e vengono, le idee pure, sovrapponendosi in modo continuo, come se non sapessimo quali trattenere, in quale ordine considerarle.
Attraverso la consapevolezza è possibile fare un passo indietro e rendersi conto di tutta la nostra prodigiosa attività mentale e piano, piano padroneggiarla.
Quindi “osserviamo” coscientemente pensieri e sentimenti evitando di nuotarci dentro!
La consapevolezza diventa così un ancoraggio sicuro nelle nostre relazioni; ma vediamo ora in quali nuove strutture familiari e sociali troviamo la donna over 50 e con quale tipo di relazioni, oltre che all’interno del modello tradizionale di rapporto di coppia incentrato sul matrimonio:
a) Convivenza more uxoria, o unione libera - scelta per impossibilità a risposarsi, il più delle volte per non perdere vantaggi economici (appannaggi dell’ex marito, pensioni), perché donna in carriera con elevato livello d’istruzione ed elevato status sociale, perché si sente finalmente fuori dalle aspettative tradizionali sul ruolo femminile nel matrimonio (come dice Zanatta – chiamandolo atteggiamento post-moderno/ambivalente), per indifferenza verso le istituzioni.
b) Famiglia con un solo genitore: per figli avuti fuori dal matrimonio, per vedovanza, perché separata o divorziata.
c) Famiglia ricomposta: esisteva anche nel passato, ci si risposava creando una situazione con figli da più matrimoni.
d) Famiglie unipersonali, donne che vivono sole (singles): nella società di oggi sono in aumento, queste famiglie chiamate anche individuali sono composte solitamente da divorziate che hanno difficoltà o una scarsa propensione a ricostruire una vita di coppia nella mezza età, dopo aver assaporato il piacere della libertà e dell’indipendenza.
e) Famiglie miste: i partners sono di diversa cittadinanza, oppure diversi per lingua, religione, etnia, oltre all’amore reciproco una donna straniera di mezz’età può sposare un italiano per ottenere la cittadinanza o per orgoglio etnico. Riguardo alle motivazioni che spingono un italiano a sposare una straniera over 50, diversi studiosi hanno ipotizzato che l’immigrata straniera sia considerata una coniuge di riserva per quei soggetti svantaggiati nel mercato matrimoniale, o per l’età avanzata, o per un precedente matrimonio ancora per un basso livello d’istruzione e/o di status sociale.
Il modo in cui ciascuna donna adulta vive una relazione sentimentale è condizionato dalla personalità e dalla propria storia di vita.
Alcune, in seguito ad un abbandono o ad una rottura, cercano immediatamente una nuova relazione sentimentale; oppure, pur non essendo contente del proprio partner, continuano a starci insieme.
Altre, vivono e si concedono nuove e brevi relazioni, magari turbolente ed intense, considerandole, ogni volta, la più importante di tutta la vita.
Non mancano le Donne che dopo una rottura chiudono con l’Amore. Decidono di non innamorarsi più per il timore di soffrire ancora, ma anche per non perdere la libertà. Ancora, Donne, che propendono per storie parallele, senza impegnarsi in progetti futuri.
L’Amore, questo protagonista della vita umana si colloca al centro della vita di coppia spodestando la consuetudine di matrimoni combinati, l’uso di relazioni asimmetriche e di soggezione domestica delle donne.
La coppia conquista un equilibrio basato sulla reciprocità.
Ancora 20-30-40 anni fa, dominava un sistema di valori incentrato sulla libertà e la realizzazione personale, oggi troneggia soprattutto l’individualismo che indebolisce le relazioni sentimentali, privandole di obiettivi a lungo termine, in favore di un appagamento fisico ed emotivo immediato.
Quindi si materializza un modello di coppia negoziale, dove l’autonomia prende il posto della “fusionalità”, cioè “io e te, amore mio, siamo un’unica cosa” non funziona più!
L’ultimo cambiamento della coppia deriva dal mondo del lavoro con lo spauracchio di una “relazione a distanza”, per probabili e minacciati trasferimenti.
Quindi considerato le modifiche sociali, i cambiamenti culturali e del mondo del lavoro, la ciliegina sulla torta è internet attraverso i social network ed i continui forum, dai quali derivano incontri amorosi, tradimenti, con conseguenti crisi e rotture dei rapporti si potrebbe ipotizzare un vero e proprio “caos delle relazioni amorose”.
Tuttavia, ridurre gli effetti dei disturbi nell’Amore e contribuire a superare i conflitti è possibile, ponendo attenzione alla nostra relazione ed evitando di essere “evitanti”.
C’è un’ampia lista di emozioni che un po’ tutti vorremmo evitare, come la tristezza, il dolore, la solitudine, perché c’è sempre stato detto che una buona relazione deve essere una relazione felice
Ma la relazione diventa “felice” quando viene vissuta pienamente e con vitalità, allora sì porta anche la felicità e la gioia.
Occorrono delle vere e proprie competenze per superare i disturbi psicologici relazionali e la prima è la cura e la crescita del nostro io e l’accettazione del nostro sé.
Risulta interessante, sia sul piano teorico che sul piano terapeutico, l’utilizzo di audiovisivi - perché evocativi e dimostrativi; in questo caso particolare rivolgiamo la nostra attenzione al corto che ha per titolo “PLASTIC”. Creato nella Scuola della Radio Televisione Australiana nel 2008 e diretto dalla regista Sandy Widyanata, ha conseguito un notevole successo.
La protagonista Anna si sta preparando per un primo appuntamento con Hanry (uomo di cui è segretamente innamorata da anni: tutto sembra andare storto, finché lei non “Scopre l’Impossibile”: scolpire il suo aspetto come argilla in ogni forma che desidera.
Al termine della vicenda la protagonista preferisce la sua immagine autentica a quella immaginata e “magicamente agita dall’onnipotenza della chirurgia estetica”.
Ella compie, non un rifiuto dell’intervento chirurgico estetico sul corpo della donna, ma propone di fatto un suo utilizzo consapevole e sano.
E’ una situazione di aspetto clinico dismorfofobico, che esprime la preoccupazione riguardo a difetti dell’aspetto fisico .
Il difetto può essere immaginario del tutto, oppure, se è presente una piccola anomalia fisica, la preoccupazione del soggetto è di gran lunga eccessiva.
E’ una preoccupazione che crea un disagio significativo nell’ambito sociale, lavorativo, personale e relazionale.
Abbiamo visto un viso di donna giovane, un caso di disturbo ossessivo dell’immagine del proprio corpo, di sé: un caso eclatante di dismorfofobia.
E’ la sorpresa, la non-aspettativa, che forma lo stato di bassa autostima e sfiducia.
Muore la farfalla la cui energia fuorviante fa da tramite tra Anna e la figura della copertina della rivista fashion, e muore nel momento in cui Anna, che amava segretamente Henry, rassicurata, ritrova il suo equilibrio e decide che preferisce sé stessa.
Lo stesso potrà Anna con 50 anni e più, potrà e saprà accettare sé stessa, riguadagnando stima e fiducia in sé, migliorando i segni del tempo dentro e fuori sé stessa.
Per potersi godere fiduciosa l’Amore o andargli incontro serenamente.
Ma, come diceva Oscar Wilde : "il libro della vita comincia con un uomo e una donna in un giardino (l’Eden) e finisce con l’Apocalisse". Motivo per cui spesso l’innamoramento e la relazione intima romantica che ne era scaturita si complicano e le persone chiedono aiuto psicoterapeutico per lo Stress di coppia.
E’ possibile portare aiuto attraverso diverse modalità di approccio alla Psicoterapia di coppia.
I modelli più selezionati ed utilizzati sono: Comportamentale e Cognitivo. Si tratta di approcci tutti costruiti per favorire il superamento e la gestione del Distress di coppia – soprattutto quando entrambi chiedono aiuto.
Ciò nonostante, nell’occasione che uno dei due rifiuti, sono state messe a punto numerose tecniche per la Psicoterapia individuale dei problemi di coppia.
A queste Psicoterapie, di stampo essenzialmente clinico, possono essere accompagnate delle Tecniche di Rilassamento, veri e propri Metodi Psicoterapeutici che vedono come punto centrale il corpo ed attraverso la modifica della postura esteriore, ottengono una connessione con la postura interiore.
La comunicazione corporea riveste un ruolo importantissimo nella vita di relazione, il trattamento corporeo con Tecniche di Rilassamento risolve la gestione dell’emergenza crisi – e la Psicoterapia Cognitiva o Comportamentale o Cognitivo Comportamentale provvede alla risoluzione negoziale in tempi più lunghi del conflitto sottostante, Tecniche di Automonitoraggio.
E poi dobbiamo citare l’Ipnosi, con particolare riferimento all’Ipnosi Cognitiva, alla quale svariati autori danno la seguente definizione: “L’Ipnosi è un processo nel quale una persona (Ipnotista) propone ad un’altra persona (soggetto) delle suggestioni al fine di ottenere esperienze immaginative che conducano ad alterazioni nella percezione, nella memoria e nell’azione.”
L’Ipnosi può essere utilizzata in numerose situazioni secondo il seguente schema :
(Note bibl. Dowd; W.Golden; Harold Crasineck)
L’Ipnosi nei casi speciali di problemi d’Amore resistenti al cambiamento.
Al fine della mia relazione sul Parlare d’Amore, della Psicologia , della Psicoterapia delle Relazioni, per le over 50 è possibile vivere bene l’Amore ed è possibile alleviare i problemi dell’Amore.
Per trovare un vero punto d’incontro nella relazione è necessario stare meglio con noi stessi ed allora sì, che svilupperemo ancora amore come fondamento dell’esperienza umana.
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