Dott.ssa Giovanna Canziani

Dott.ssa Giovanna Canziani

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Bullismo rosa

Buongiorno, sono una mamma di una bimba solare, dolce ed affettuosa di appena 6 anni. Tuttavia, da qualche mese a questa parte, mia figlia ha perso l'entusiasmo e la serenità che prima tanto la caratterizzavano e questo stato d'animo si manifesta al suo ritorno da scuola.

Mi ha rivelato di essere stata più volte allontanata da due bambine, sue amiche fin dalla scuola materna, perché "non vogliono essere disturbate da lei" e per questo si ritrova spesso a disegnare da sola durante la ricreazione o a giocare con i maschi. Oltre a questo, rifiuta di raccontarmi appieno la sua giornata a scuola, ma mi rendo conto che, oltre ad essere nervosa, è triste e taciturna. Ho recentemente parlato con la maestra la quale ha confermato il mio sospetto definendo mia figlia la +1 di un rapporto a 2.


Tengo inoltre a precisare che, purtroppo, tutta questa spiacevole situazione non è solamente frutto di passeggere liti tra bambini. Infatti, proprio la bimba che ora tenta di escludere mia figlia è avvallata dal pensiero distorto della madre la quale intende far costruire alla propria figlia un rapporto esclusivo con l'altra bambina, ritenendo l'amicizia impossibile il gruppo è formato da 3 persone.


Detto questo, vorrei tanto sapere come gestire la situazione e cosa posso fare per aiutare mia figlia ad affrontare questo problema così che possa essere nuovamente la bimba allegra e gioiosa di sempre.
Vi ringrazio

Gentile Rossana,

il bullismo è un fenomeno che si manifesta proprio in contesti dove l'ordine e la disciplina costituiscono ingredienti caratteristici. La prevaricazione ripetuta o l'esclusione vanno a colpire chi è portatore di differenza e la diversità non rappresenta più una risorsa andando a stimolare invece la stigmatizzazione per rispondere al bisogno di normalizzare comportamenti e persone. Di fronte a queste manifestazioni gli adulti hanno una grande responsabilità, non in senso quantitativo, certamente qualitativo: insegnanti, genitori e collaboratori scolastici riconoscendo il problema iniziano a collaborare, confrontarsi per affrontare la situazione e rompere il silenzio a cui sembra votata sia la vittima che la bulla/bulle (usano l'aggressività nella comunicazione relazionale). E' importante che le regole ci siano, che le conseguenze ai comportamenti vengano sottolineate, attuate con coerenza e ci siano percorsi ad hoc certi e affidabili che tutti conoscono. Il bullismo prolifera dove le regole vengono frequentemente infrante. Gli insegnanti possono creare sanzioni riparative nei confronti dei compagni per esempio, per rimediare al danno commesso, individuano degli stop che tutti i maestri/e rispettano (limite alle uscite o altro), costruiscono regole nuove con la classe condividendole con le bambine e i bambini. I genitori a loro volta hanno una parte nella dinamica perchè in famiglia si rischia di oscillare su poli opposti di eccessiva protezione (vittima) o contraddittorio permissivismo/ autoritarismo (bulla). E' importante nel caso della vittima potenziare l'assertività e l'autostima: insegnare a rispondere alle provocazioni affermando i propri bisogni e rispettando gli altri, incoraggiare esperienze gratificanti e di messa alla prova. I bambini e le bambine che manifestano atti ripetuti di aggressività hanno difficoltà a entrare in contatto con le emozioni proprie e altrui ed è utile lavorare con i genitori sulla autorevolezza e la coerenza educativa. Sarebbe auspicabile un lavoro congiunto a partire da un confronto tra gli adulti che accompagnano nella crescita sua figlia e le compagne coinvolte. 

Cordiali saluti