Crisi di pianto
Buongiorno,
ho 28 anni, sono felicemente fidanzata e convivo. Lavoro da 5 anni e ho cambiato numerosi posti di lavoro, continuando a fare stage e mini contratti, ma per un motivo o per l'altro non venivo mai confermata. L'ultima enorme batosta l'ho avuta a giugno, dopo un anno e mezzo in una grossissima azienda in cui avevo riversato cuore e anima, dando il 200%. Senza molti complimenti allo scadere del contratto mi hanno lasciata a casa. Per poter lavorare dando il massimo, dato che l'azienda si trova a quasi 70 km da casa dei miei genitori, io e il mio ragazzo ci eravamo pure trasferiti lì in zona.
Ora sono in prova fino a marzo in un'altra azienda, vicino a casa dei miei genitori, e infatti ci siamo ritrasferiti.
Oltre alla botta lavorativa a luglio è mancata l'ultima nonna che mi era rimasta, a cui ero molto affezionata.
Oggi ho letto di una mia amica che ha avuto il contratto a tempo indeterminato dopo un mese che era stata assunta in un'azienda. Mi fa piacere per lei, le voglio un bene infinito, ma provo una rabbia indicibile perchè lei in 5 anni ha fatto la mantenuta dal fidanzato e fatto un mini stage di due mesi, io sono 5 anni che mi spacco la schiena a lavorare, a fare qualunque tipo di lavoro e ancora sono precaria.
Soffro di ipotiroidismo da anni, e non riesco a sistemarmi perché ogni volta che cambio pastiglia sto bene un mese e poi i valori si sballano di nuovo.
Non so se questo mio star male dipenda dalla tiroide o se sia tutta la serie di cose che sono successe quest'anno.
Erica salve i disturbi che l'ipertiroidismo determina è bene li chiarisca con il medico che la segue, in modo che lei sappia bene cosa comportano e come può affrontarli da un punto di vista medico dato che ancora, da quello che scrive, non ha una terapia che funziona. Lei sembra una persona molto determinata, tutto ciò che ha affrontato fin'ora i vari trasferimenti, gli stage e i vari lavori, li ha fatti al fine di raggiungere una stabilità lavorativa-economica. Continui a guardare a questo traguardo. Non esiste una gara senza fatica, la fatica è necessaria per arrivare al traguardo. La perdita di sua nonna è avvenuta subito dopo la perdita del lavoro in cui aveva investito tante energie e forse riposto ampie aspettative. Due lutti importanti che deve affrontare ed elaborare. Infatti la stabilità lavorativa della sua amica oltre a condividerla le crea anche rabbia. Emozione che forse ne sottende un altra che non riesce a viversi. Le crisi di pianto sono legittime e contestuali a quello che sta vivendo. Se più in la ne sente il bisogno può rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua zona per una consultazione, al fine di farsi sostenere se lo reputa utile e di aiuto.
Le auguro tante buone e belle cose.
Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare - Roma