Gentile Michela, in un passaggio della sua lettera lei scrive: “questi atteggiamenti credo non siano nella norma...”; vede, alle volte, il confine tra il normale ed il patologico può essere piuttosto sottile. I comportamenti di suo figlio, rispetto all’igiene, potrebbero tanto essere tipici di una persona che tiene molto alla pulizia, quanto il sintomo di un disagio psicologico. Se quest’ultima ipotesi fosse vera, si dovrebbero fare una serie di valutazioni, ad esempio: quanto tempo dedica al lavaggio delle mani, quante volte le lava…Un indizio importante, tuttavia, è il fatto che questo comportamento inizia qualche anno fa; questo potrebbe farci pensare a qualche evento particolare legato alla vita di suo figlio che non essendo stato ben elaborato, abbia poi dato vita ad un comportamento del genere. Ci tengo a specificare che, se suo figlio ha un problema, il lavarsi continuamente, ne è la conseguenza e non il problema stesso e di questo, evidentemente, egli non ne è consapevole. Quando lei gli dice che è sbagliato quello che fa, tenga conto che probabilmente lui lo sa, ma magari non può farne a meno perché in quel momento quel gesto lo fa stare bene, forse placa una sua ansia. Mi rendo conto che la mia risposta è piena di “forse” e di “probabilmente”, però lei capisce che sarebbe opportuno disporre di più informazioni per offrirle un punto di vista più preciso ed obbiettivo. Il consiglio che comunque mi sento di darle, è di provare a proporre a suo figlio di consultare uno psicologo; alle volte anche una semplice consulenza può essere preziosissima per inquadrare meglio la situazione e laddove opportuno, intervenire tempestivamente. Come diceva lei nella lettera: “mi rendo conto che si trova in un'età difficile”, sono d’accordo con lei è un età difficile, ma è anche un’età in cui è possibile prevenire. La saluto cordialmente,