Da 2 mesi o poco più soffro di crisi di ansia
Salve, sono una ragazza di 21 anni e da 2 mesi o poco più soffro di crisi di ansia. Queste si manifestano nella paura di uscire quando è buio, e in pensieri negativi che mi si palesano nel momento in cui cominci a calare la sera. Mi sto facendo seguire da una psicologa che mi ha consigliato, per sconfiggere questo mio timore di uscire ogni tanto di sera anche solo per 15 o 20 minuti. Anche se all'inizio questo consiglio mi ha giovato, uscendo ieri sera, e sentendo un forte impulso di correre subito a casa, mi sono sentita ulteriormente scoraggiata, perché malgrado il mio sforzo il risultato è stato negativo. Questo mi ha portato a passare le 2 ore seguenti sdraiata sul letto, sommersa da pensieri negativi e in preda a crisi di pianto. Cosa posso fare? Potete darmi qualche consiglio per ritornare a vivere una vita tranquilla e senza paura del buio?
Salve Giulia, inizio dicendo che ogni qual volta una persona presenta una difficoltà sul piano psicologico di qualsiasi tipo (nel suo caso crisi d'ansia), uno degli errori che commette è quello di riportare come disagio l'insieme dei sintomi che gli creano problemi. Nel suo caso, ad esempio, abbiamo: paura di uscire quando è buio e pensieri negativi; oviamente si tratta di un "errore" involontario che deriva dalla mancata comprensione di ciò che ci sta realmente accadendo. Vede, i sintomi non vanno considerati come la causa del suo disagio ma bensì la conseguenza di esso. Le faccio un esempio molto banale: se lei ha un'allergia alle fragole che le procura delle macchie alla pelle, il suo vero problema è l'allergia e le macchie sono la conseguenza di questo. La paura di uscire è la conseguenza, quindi, di un suo disagio, quale? A questa domanda non posso darle una risposta in quanto ho pochissimi elementi, tuttavia è chiaro che questo disagio si è palesato poco più di due mesi fa attraverso qualcosa che dev'essere accaduto nella sua vita e che deve aver avuto un impatto emotivo tale da procurale ansia. Tenga conto che non dev'essere per forza qualcosa di particolarmente traumatico, anzi, spesso può essere proprio qualcosa cui non abbiamo dato il peso che meritava. Il consiglio della sua psicologa (di uscire per un po' la sera) potrebbe funzionare a patto che si lavori sulla comprensione del perchè lei ora è in ansia. Riprendendo l'esempio che le facevo prima, se applico sulla pelle una pomata per le macchie ma continuo a mangiare le fragole (cui son allergico) non risolverò mai il problema. Spero di eserle stato d'aiuto. In boca al lupo, e mi scriva ancora se ha bisogno.