Gentilissima signora, capisco benissimo il suo stato d’animo e le sue perplessità. Io ritengo che le percosse, come si suole dire, i figli le meriterebbero sovente. Ma il problema che lei pone è un altro. Lei si sta chiedendo se e fino a che punto sia lecito picchiare i figli. La mia personale convinzione, e non solo mia, è che non sia lecito e neanche opportuno alzare le mani sui figli. Non è opportuno perché le botte non sono il miglior mezzo di convincimento e persuasione. Le maniere forti, nel migliore dei casi, non ottengono buoni risultati; sovente creano nei figli indisposizione, ribellione e violenza, anche se repressa. Per quanto riguarda il proverbio napoletano dico che lo conosco bene e lo conosco anche per intero (e qui lo riporto all’italiana): “ Mazze e panelle fanno i figli belli; panelle senza mazza fanno i figli pazzi”. A mio parere non c’è contraddizione tra quanto ho detto sulla inopportunità delle botte ed il messaggio del proverbio. Credo che il detto napoletano debba essere compreso in modo più ampio. Più precisamente, i termini ‘mazza’ e ‘panella’ devono essere intesi in senso metaforico. Per ‘panelle’ bisogna intendere le cure di cui hanno bisogni i figli nella loro crescita, che non è determinata dalla consumazione di solo pane, ma da tanti fattori: amore, cura, stima, sostegno, vitto, alloggio e… paghetta. Per ‘mazze’ bisogna intendere tutti gli interventi posti in essere dai genitori per inculcare buoni valori e buoni comportamenti; il modo migliore per trasmettere valori e buoni comportamenti resta sempre l’esempio della propria vita, non disgiunto dagli opportuni rimproveri, avvertimenti ed anche eventuali punizioni che non siano corporali. Signora, concludo dicendo che con i figli bisogna coltivare il dialogo e la stima reciproca; per tutto il resto bisogna confidare sulle forze costruttive che tutti abbiamo dentro di noi. Un cordiale saluto.