Un uomo ideale, ma lo amo?
Qualche anno fa, dopo delle storie difficili con degli uomini narcisisti, ho incontrato un uomo dolce, comprensivo, che voleva prendersi cura di me.
Abbiamo iniziato a vederci spesso. A lui sarebbe piaciuto andare a vivere insieme; io ho sempre preferito consciamente o inconsciamente dare più spazio alla mia carriera professionale e ai numerosi e lunghi viaggi di lavoro. Abbiamo instaurato una relazione prevalentemente a distanza: di affetto, scambio reciproco, protezione, supporto. Mi è capitato di avere delle breve relazioni con altri uomini, di cui gli ho parlato. Ci sono stati alti e bassi nella nostra relazione, dei momenti di tensione causati dalla mia relativamente poco presenza, dalle sue reazioni.
Credo sia una persona d'oro e non vorrei né perderlo, né farlo soffrire. Ma temo di non amarlo con passione. Non abbastanza. Non so che fare.
Cara Francesca,
le relazioni di coppia sono fatte di diversi ‘ingredienti’, di cui tu ne hai citati almeno tre: passione, tenerezza, cura reciproca. Se ne potrebbero aggiungere anche altri: fedeltà, attrazione, empatia, avere un progetto condiviso e sicuramente ancora ne mancano. Il punto è quali sono per te quelli fondamentali e quali, tra questi, forse mancano nella tua attuale relazione. Sarebbe interessante capire insieme cosa intendi per uomo ‘ideale’: un partner che sulla carta ha molti pregi? Una persona che risponde pienamente a ciò che la società si aspetta da un uomo nei confronti della sua compagna?
La risposta sull'uomo 'giusto' è dentro di te ma non è facile da soli crearsi una propria gerarchia di bisogni e di desideri, pertanto può essere di aiuto poterne parlare con un professionista che ti possa accompagnare in questo processo di riflessione e di autosvelamento. C’è una frase molto famosa detta da Jung che vorrei riportare qui a proposito di quello che ‘consciamente’ e ‘inconsciamente’ scrivi di esserti trovata a fare: Fino a quando non avrai reso conscio l’inconscio, quest’ultimo guiderà la tua vita e lo chiamerai ‘destino’.