La sindrome da rientro post vacanze: parliamone.
C’è chi l’ultimo giorno di vacanza già assapora il rientro a casa, il fare ritorno ai propri spazi ed alle abitudini, che durante la vacanza si sono abbandonate e chi, al solo pensiero di tornare alla routine, già cambia umore. La sindrome da rientro, o post vacation syndrome, riconosciuta ormai a pieno titolo dagli psicologi, colpisce una persona su dieci ed ha dei sintomi caratteristici, quali irritabilità e nervosismo, mal di testa, calo della soglia di attenzione, ansia, senso di stordimento e sonnolenza o, al contrario, difficoltà a dormire.
Spesso le persone raccontano che i primi giorni di vacanza sono stati molto stressanti e sintomi quali ansia ed attacchi di panico si sono manifestati con prepotenza. Questo capita di frequente, cosi come che ci si ammali o si sviluppino disturbi da somatizzazione durante i primi giorni di ferie proprio perché il relax, quando arriva dopo un periodo molto stressante, porta ad un calo improvviso delle difese, sia fisiche che mentali e, appena allentate, l’ansia vi si insinua, trovando una via facile di accesso.
Per prevenire questi disagi, sia in apertura che in chiusura di vacanze è molto importante riuscire a ritagliarsi quotidianamente un momento di relax, in cui allentare la tensione in modo da evitare l’accumulo di stress che poi comporta ansia e malesseri vari.
Un altro piccolo accorgimento che a mio avviso funziona bene è non partire immediatamente per le ferie, ma concedersi un paio di giorni a casa, in modo che eventuali sintomi da decompressione non rovinino l’inizio delle vacanze. Allo stesso modo, è consigliabile rientrare un paio di giorni prima rispetto a quando si riprenderà il lavoro, in modo da darsi il tempo per riprendere gradualmente degli orari e delle abitudini più vicine a quelle della routine. Il passaggio dalle ferie alla vita di tutti i giorni sarà cosi più dolce e meno traumatico, dando il tempo al nostro corpo, ma soprattutto alla nostra mente, di riabituarsi lentamente.
Molte volte capita di rimandare le cose che dobbiamo fare o le incombenze quotidiane, non pensando però che prima o poi arriverà il famoso “lo faccio a settembre”. Questo modo di fare genera ansia e senso di colpa, che di fatto, in maniera sotterranea, boicottano il nostro relax anche durante le vacanze perché il nostro inconscio sa che abbiamo delle cose in sospeso. Una migliore pianificazione delle cose da fare può aiutarci a non provare questo senso di irrequietezza.
Quelle descritte fino ad ora sono problematiche comuni quasi a tutti e sono tutti aspetti legati all’ansia, in varie sfaccettature, ma solo comprendendo il motivo per cui tendiamo a rimandare o non ci ritagliamo uno spazio per noi possiamo evitare di provare questo malessere post o pre vacanze. L’ansia nella vita quotidiana affligge molte persone e, come ho scritto anche nei precedenti articoli, solo comprendendone il messaggio la possiamo eliminare, altrimenti continua ad essere presente in vari modi, sabotando la nostra serenità.
Da una cosa apparentemente cosi banale, come la sindrome da rientro, possono nascere delle domande e delle riflessioni che, accompagnati da un terapeuta, possono trovare delle risposte e dei modi nuovi di vivere le situazioni. Chiedere aiuto per imparare a comprendersi meglio è sempre un primo passo positivo!
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