Comprendo il suo bisogno di serenità, da estendere anche al suo uomo e al figlio e, magari, anche alla ex-moglie, anche se questo credo che non la riguardi. Ciò che la riguarda, e molto, mi pare che sia la sua serenità, alla quale potrebbe iniziare a pensare, ascoltando, innanzitutto, i suoi bisogni. Quelli del suo uomo e del figlio, mi sembra che vadano in secondo piano, non le pare? Non ho ricette né consigli preziosi, solo il buon senso di dirle di iniziare a pensare a sé, alla sua vita, a ciò che vorrebbe farne e a come potrebbe migliorarla qualitativamente. Personalmente, credo che un ragazzo di 19 anni, possa anche essere arrabbiato con il padre. Il problema, mi sembra, è che un uomo di 48 anni non trovi il coraggio di parlarci e creare una relazione con lui all’interno della quale possa essere inserita anche lei. Mi sembra che inserirla tra genitori anziani, fratelli e sorelle felici del ritrovato fratello, sia stato più semplice, no? Ma, mi domando e le domando, chi si occupa di lei, Antonietta, chi pensa a lei? Mi sa che l’unica che può fare qualcosa è solo ed esclusivamente lei.