Istinto materno represso
Salve,
Vi pongo il seguente quesito :
mia cognata 50 anni, sposata senza figli, ha un atteggiamento nel confronti del padre 90enne allettato che, secondo me va oltre alla disponibilità di un figlio, vedrò di spiegarmi meglio.
Il padre, in realtà soffre solo di demenza senile dovuta all'età e quindi nulla che abbia a che fare con l'Alzheimer, ma solo un carattere di una persona estremamente egocentrica che vuole attenzioni 24/24 e 7/7..
Il suo atteggiamento purtroppo non è nemmeno di quelli gentili nei confronti dei figli che prestano aiuto o assistenza, la mancanza di rispetto è normalità per le sue parole.
D'altra parte suscita perplessità la completa devozione della cognata nel negare qualsiasi terapia efficace che possa dare più equilibrio, dando maggior serenità ad un padre che spesso urla fino ad addormentarsi che sia giorno oppure notte.
La sua presenza è poi tale da essere presente ad ogni chiamata con la consapevolezza che non si tratti di bisogno ma di solo capriccio, scusandosi per il ritardo oppure dando spiegazioni cercando razionalità con una persona che a poco interessa e che poco importa. Lui vuole che si ubbidisca sempre, subito, senza ma..
Ormai dorme in salotto ad un passo dalla tavola da pranzo e poco importa se la sorella sta mangiando.. Se è da fare il cambio pannolone quello è prima di tutto!
Nega qualsiasi momento veramente "per sé" come attendere anche sei mesi per la parrucchiera o negando qualsiasi cosa che possa farle bene per la sua salute (attività sportiva, svago o relax) fa un po' riflettere.
Chiedo con i pochi elementi che posso aver dato se ci sono casi in cui una mamma "mancata" sfoghi questo suo istinto nei confronti di un padre "bambino" capriccioso.
In attesa di un cortese riscontro porgo cordiali saluti e ringrazio.
Gentile Silvio,
La sua lettera lascia inevasa una domanda: per chi è preoccupato?
Se convivete con sua cognata e suo suocero, allora una schietta riunione di famiglia è doverosa.
Se invece non convivete, e se tentativi per gestire diversamente la situazione sono stati già fatti, direi che è opportuno lasciar perdere.
Sua cognata si comporta come chi ha un gran senso di colpa; oppure come chi, in famiglia, non ha mai potuto brillare di luce propria. Oppure potrebbero esserci motivazioni più oscure, su cui sarebbe opportuno non sollevare veli.
Non interpreti la cosa con una specie di equazione elementare: spesso la vita delle donne passa da altiforni inimmaginabili. Se non convivete, porti pazienza.
Cordialmente.