Mamma confusa e in cerca di risposta
Sono mamma di due ragazze, una di 21 e l'altra di 16 anni. Spesso mi si presenta il dubbio:, è meglio lasciare che le proprie figlie sbaglino palesemente - vedi la scuola e i tre esami da ripapare a fine estate, il disordine in camera, il cibo non sano,... - ma siano felici e un domani ci penseremo/penseranno, oppure bisogna essere perentorie e lasciare poco margine di scelta, soprattutto nelle cose importanti per il loro futuro? L'esperienza mi insegna che bisogna trovare l'EQUILIBRIO per essere più vicine al giusto...ma la vita è un continuo mettersi in gioco, spostare il proprio contro, non siamo tutti nello stesso punto e poi, chi lo dice chi ha ragione e chi invece no?... Ho un'amica con un figlio "modello", mai dato problemi, bravissimo negli studi, con una vita sociale tranquilla, immagino felice. Ma l'ingerenza dei genitori nell'amino del proprio figlio è - secondo me - sbagliatissima, eppure lui non da pensieri. Così come conosco famiglie "sgarrupate" con genitori che lasciano libera scelta ai propri figli, senza dargli precisi indirizzi... Sono confusa! Io cerco di seguire le nostre figlie senza essere rigida, ascoltanto il loro stato d'animo e andando loro incontro come posso; mio marito insiste perchè io dia delle regole indiscutibili, del tipo: alzatevi presto la mattina, camera in ordine, stirate i vostri vestiti, collaborate in casa, studiate e fate il vostro dovere, perchè nella vita non vi regala niente nessuno e bisogna essere indipendenti e preparate. So che ha ragione, ma a parte che io ho una natura diversa dalla sua.... come posso comportarmi per essere il più d'aiuto possobile, uno stimolo, una guida? Qual'è la strada d aprendere? Grazie infinite
Cara Silvia,
E' vero che la vita è una ricerca di equilibrio costante, e il tuo metterti in discussione sembra sufficiente.
D'altra parte anche il papà ha ragione, perché sa bene che nel mondo del lavoro l'ordine, le capacità di dominare la pigrizia e il sodo lavoro sulle proprie mancanze sono tra le poche garanzie di continuità, così come nelle questioni importanti della propria vita.
Che faccia quindi il padre, questo padre! Si occupi di conversare a lungo con le figlie e di trasmettere le sue regole. Lo deve fare lui, è sua responsabilità.
Tu non ti intromettere. Lui dia degli incarichi, lui controlli l'efficacia del lavoro fatto dalle figlie. E' con lui che dovranno eventualmente discutere, non con te.
Il compito dei figli è di mediare tra le richieste dei genitori. Questo padre, con le sue regole, è il LORO padre. E' lui che devono affrontare, è da lui che devono imparare come nella vita ci si sbriga di fronte a compiti poco gradevoli. Parlando con lui, scontrandosi anche!, e provando quella soddisfazione che si prova quando si fanno cose per cui dobbiamo fare fatica, ricavandone un senso di vittoria nuovo.
Tieni inoltre presente che se le ragazze non affrontano questa loro parte tendente allo scarico delle responsabilità personali, non saranno in grado di identificare lo stesso problema nei loro futuri compagni. Possiamo vedere i difetti altrui fino in fondo solo quando li abbiamo ben esplorati su di noi! Quando i nostri difetti non hanno più segreti per noi, anche se non riusciamo a superarli completamente, allora li vediamo eccome nell'altro!!!
Incontrare uomini poco capaci di superare se stessi e andare oltre è garanzia di relazioni instabili e di matrimoni fallimentari. Lo sguardo del papà sarà prezioso anche per parlare di questo. Quindi, dai subito il via a un contatto profondo tra il papà e le figliole. I genitori sono due, non per nulla.
Un caro saluto.