Come affrontare i problemi della preadolescenza
Insieme al mio compagno in questi giorni abbiamo scoperto che nostro figlio di 12 anni ha rubato sistematicamente dei soldi per fare dei giochi on-line (GTA e FORTNITE), accompagnando l'azione a tutta una serie di bugie. Dapprima sono maturati i dubbi, poi i sospetti quando le cifre mancanti sono diventate più consistenti, 150 euro. Avanti ieri l'ultimo furto di 50 euro. Il mio compagno si è accorto e lui, dopo aver negato, in un momento in cui non potevamo vederlo, ha rimesso i soldi nel portafoglio. Ha continuato a giurare che non era stato lui. Parte di questi soldi sono stati prestati ad un amico. Sapeva, in quanto abbiamo affrontato più volte l'argomento, che non doveva utilizzare soldi per questi giochi, conosceva bene la nostra contrarietà al fatto e spesso si parlava, lui stesso tirava in ballo l'argomento, di compagni che usavano somme cospicue per giocare.
Per sua stessa ammissione, i furti si sono protratti durante l'arco di tutta l'estate, giungendo a sottrarre cifre importanti.
La nostra reazione è stata togliergli definitivamente i giochi e il cellulare, anche perchè sta manifestando vere e proprie forme di dipendenza, e per ora non potrà uscire con gli amici ma solo vederli in nostra presenza. Il mio compagno ha reagito con un vero e proprio rifiuto e anche con parole relative al senso della vergogna e "... cosa vuoi fare, a 14 anni ti metti a scassinare banche!!"
Io ho cercato di spiegargli cosa comportano queste azioni sia al livello economico nel bilancio familiare, sia al livello della fiducia, sia al livello sociale e cosa si crea, al livello ideologico e psicologico, ciò che si crea nella sua mente. Ma non so bene come proseguire per fargli capire cosa queste azioni possono comportare e ciò che mi spaventa di più è che più avanti, davanti a proposte e tentazioni quali possono essere droghe e alcool, lui non riesca a dire di no.
Qualche anno fa rubò due giochi ad un compagno. Mi resi conto subito e glieli feci restituire, anche allora spiegando cosa poteva comportare la sua azione. Il problema rientrò subito.
Purtroppo questa volta la situazione si è protratta per lungo tempo senza che mi accorgessi.
Mi chiedo se sia sufficiente parlare e spiegare oppure servano, davanti a queste azioni, misure più drastiche come qualche sculacciata (sottolineo che non abbiamo mai usato la punizione fisica, neanche quando era più piccolo).
Ringrazio per l'attenzione e attendo una risposta
Cara Rita,
Quelli manifestati da suo figlio più che problemi di preadolescenza sembrano problemi di dipendenza.
Le apparecchiature elettroniche, infatti, producono gli stessi neurotrasmettitori delle persone che bevono alcool, che fumano e che scommettono.
Ha fatto bene a proibire l'avvicinamento ai dispositivi elettronici, ma non credo basti.
Data la vostra lontananza dai rarissimi centri di cura per questo problema, le suggerirei di cercare qualche testo che la possa aiutare. Il suo figliolo ha bisogno inoltre di un buon terapeuta uomo.
In bocca al lupo.