Mi sento annebbiato mentalmente
Ciao a tutti, scrivo perché dopo due anni di uso di cannabis ho alcuni sintomi leggermente fastidiosi.
Il primo anno era bello fumare, mi sentivo bene, non avevo problemi, poi nell'estate del 2019 ho iniziato ad avere dei problemi, mente annebbiata, ansia. Premetto che non era un buon periodo per me dato che ero molto stressato e avevo rotto con una mia amica molto importante per me, quindi ero molto triste in quel periodo, però continuavo a fumare ma in dosi non molto eccessive 1 canna la sera anche perché lavoravo tutto il giorno. Però una sera ho fumato e da quella sera è iniziato tutto nei primi giorni mi sentivo come se fossi in un sogno, sentivo tutto molto astratto così decisi di smettere di fumare per un po' tipo 20 giorni ma non ho sentito risultati, anzi avevo ansia (ansia che era dovuta alla situazione perché non mi ero mai sentito così) e non riuscivo a dormire la notte, ovviamente. Così ho ricominciato fino a pochi giorni fa che ho deciso di smettere di nuovo perché voglio liberarmi di questo sintomo... Oggi i sintomi si sono alleviati, frequento la palestra però ancora mi sento la mente poco lucida, voi credete che riducendo lo stress, continuando a praticare sport e non fumando questo problema svanirà? Volevo precisare che prima dato che era più forte questa situazione mi dava più problemi anche se io ho sempre continuato a uscire lavorare, non mi sono mai abbattuto e mai lo farò perché penso che così solo possa passare... A cosa può essere dovuta secondo voi questa sintomatologia?
Caro Gionny,
gli stupefacenti fanno male alla salute.
A volte il problema è che non si sa che cosa esattamente si sta fumando: mi risulta che la cannabis venduta nel mercato illegale contenga molto più principio attivo che crea dipendenza, rispetto alla cannabis in uso negli anni '60 e '70. Quindi se ha sentito dire la classica frase "una canna ce la siamo fatta tutti", sappia che si riferisce alla situazione di cinquant'anni fa. Adesso la mafia utilizza cannabis OGM, fatta apposta per creare dipendenza e, quindi, maggiore profitto per chi la spaccia.
Il secondo punto riguarda la sensibilità personale di chi usa gli stupefacenti. I principi attivi delle droghe hanno punti ben definiti a cui andare a legarsi, all'interno del cervello. La sensibilità di tali recettori è determinata geneticamente e quindi è impossibile stabilire a priori chi, fumando cannabis, avrà solo una sensazione di sonno, chi svilupperà una forte dipendenza e chi potrà sviluppare sintomi più profondi e/o duraturi.
Il consiglio che posso darle è, ovviamente, di smettere con questa forma di dipendenza e di interrogarsi più pacificamente con le questioni della sua vita.
Un caro saluto.