L'importanza terapeutica del viaggio
Da un punto di vista primitivo, gli esseri umani sono nomadi per natura. Anche se ci siamo evoluti, il desiderio innato di vagare è ancora profondamente radicato nella nostra psiche.
Gli esseri umani sono per natura curiosi e il viaggio permette di scoprire e conoscere nuove realtà
A livello simbolico Il viaggio è archetipo del fluire della vita, ed è un’esperienza interiore che nelle sue fasi (partenza, percorso e arrivo) rende l’idea della ciclicità della vita e del suo dinamismo.
Vediamo quali sono i principali benefici psicologici del viaggio:
1) L'ESPLORAZIONE, ALLARGARE I PROPRI CONFINI, INCONTRARE NUOVE CULTURE .
Questo porta, a livello psicologico, a una momentanea presa di distanza dal proprio mondo. Un distanziamento che, anche se apparente e transitorio, porta il soggetto a osservare sé e le proprie norme, usi e costumi dall’esterno senza esserne immerso e assuefatto come lo è normalmente.
Questo porta a una profonda consapevolezza di sé e di quello che della nostra vita non ci appartiene più. Pone quindi le basi per il cambiamento grazie all’osservazione della nostra vita da altri punti di vista.
Il viaggio porta quindi a una ricchezza interiore profonda, nella sua POTENZA TRASFORMATIVA e di AUTOCONSAPEVOLEZZA .
2) Il viaggio permette di CONOSCERE e quindi di sviluppare maggiore CREATIVITÀ e FLESSIBILITÀ COGNITIVA, nonché apertura mentale e sviluppo della capacità di osservare la realtà da più prospettive e punti di vista.
3)Il viaggio porta a entrare in contatto con il diverso e questo induce inevitabilmente a una maggiore comprensione e accettazione dell'altro, sviluppando INTELLIGENZA EMOTIVA, EMPATIA e DIALOGO INTERCULTURALE
4) Il viaggio permette l'ESPERIENZA DI PICCO, un ondata di pura gioia e euforia, nella quale tutti i 5 sensi sono più sensibili e la persona si sente pienamente gratificata e in contatto con il proprio sé.
Fare questo tipo di esperienze è un RIMEDIO NATURALE CONTRO L'ANSIA.
5) Riduce lo stress, rafforza il sistema immunitario e migliora il sistema cardiovascolare.
Secondo alcune ricerche effettuate su un campione di viaggiatori è emerso che, questi ultimi, hanno percepito un livello minore di ansia e stress, dopo essersi allontanati dalla routine quotidiana. Inoltre le persone che durante l’anno decidono di concedersi una vacanza, oltre ad essere meno stressate, risultano anche meno esposte a malattie cardiovascolari. Questo effetto è una conseguenza del fatto che in vacanza siamo più attivi e meno sedentari. Molti recenti studi sostengono che camminare a passo sostenuto almeno per mezz'ora al giorno abbassa del 30-40% i rischi di infarti e ictus. Inoltre durante un viaggio si è esposti a diversi ambienti che favoriscono la creazione di anticorpi necessari per proteggerci da virus e batteri e questo rafforza il sistema immunitario.
Viaggiare quindi è un'esperienza altamente terapeutica; permette di allontanarsi momentaneamente dal proprio sé quotidiano per sperimentare nuove forme del sé e nuove realtà, e poi tornare rinvigoriti e pieni di nuova energia creatrice.
Dott.ssa Giulia Martone
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