Mio marito è malato di sesso, cosa fare?
Buonasera, mi chiamo elisa e sono mamma di 2 bambini uno di 3 anni e uno di 15 mesi- il loro papà nonché il mio compagno non vive con noi e viene solo nel weekend perchè lavora in un altra città. Questo ha comportato diverse rotture tra noi a causa dei suoi ripetuti tradimenti. L'uomo in questione ha una forte dipendenza dal sesso e tramite chat annunci e sociale network vivera una vita parallela con altronome e altro cell. X questa dipendenza è seguito da uno psichiatra che gli ha diagnosticato una psicopatia. In poche parole dice che è uno psicopatico. Io ho sempre cercato di salvare la nostra relazione anche sé molto difficile.. Quando viene qui si comporta bene e mi aiuta molto. Ma quando è nell'altra città continua ad avere un altra vita.. Io me ne sono accorta e lui pur di non parlarmene mi ha lasciato.. In tutti i sensi ci ha lasciati qui come degli scemi a me e ai bimbi venerdì sera non preoccupandosi di niente e rendendosi irreperibile x 3 giorni. Ora come mi comporto con i bimbi? E' bene che lui venga a trovarli e li chiami o è meglio che vivano la loro visita senza senza avere rapporti con lui? Non so cosa è meglio x il loro bene
Ho letto con attenzione la lettera di Elisa. È interessante notare come già nel presentarsi compie il lapsus di scrivere il proprio nome con l'iniziale minuscola. Potrà anche essere una svista ma può anche significare che Elisa si è veramente annullata per poter portare avanti la sua realtà; come del resto il racconto ci conferma. Sarebbe sicuramente interessante e utile per Elisa capire come mai è arrivata sino a questo punto: "chi non conosce la storia è condannato a ripeterla." Diceva qualcuno. Al punto attuale, generalmente le persone tendono ad oscillare tra opzioni estreme come il persistere nel proprio annullarsi sperando di … o il troncare tutto quasi volendo cancellare l'altro per sé ed i figli. Credo che entrambe le opzioni siano irrealizzabili, che una marea di persone le abbia inutilmente e rabbiosamente perseguite … e, in questi casi, tentare nuoce. Forse andrebbe semplicemente preso atto che l'altro non è in grado di dare di più, non è all'altezza. Questo significa rinunciare a lui che non è, e forse non sarà mai, quello che si cercava. Rinunciare al proprio sogno, comunque, non significa impedirgli di svolgere quel poco di funzione paterna che è in grado di fare. Questa posizione, ovviamente, richiede una certa fatica, capacità di riassestarsi e fiducia nel futuro.