Tendo ad autolesionarmi abbastanza frequentemente
Salve a tutti. Sono una ragazza e da circa un anno soffro di depressione. Inizialmente ho frequentato uno psicologo, ero molto spaesata ed era la prima volta, mi ha subito detto che dovevo ricorrere ad almeno 2 anni di percorsi psicoterapeutici perchè ero in condizioni disastrose. Mi sono spaventata e non ci ho più messo piede. Poi ho frequentato altri psicologi ma non sono serviti a molto, non mi sono mai sentita a mio agio. Tendo ad autolesionarmi abbastanza frequentemente, ho un'autostima bassissima di me e delle mie doti o qualità. E' dalla seconda elementare che mi programmo diete, mi sento sempre in colpa quando mangio e il mio fisico mi ha sempre fatto schifo, anche se non sono nemmeno in sovrappeso. Nonostante questo non sono mai caduta nell'anoressia o nella bulimia causa mancata forza di volontà. Da circa novembre ho iniziato a frequentare una neuropsichiatra, che mi ha prescritto lo zoloft che ormai prendo da un mese o due, dato che soffro anche di ansia e attacchi di panico. Ho sempre fumato marijuana, erba, ganja, come la si vuol chiamare. Inizialmente a scopo ludico, recentemente sto cercando di fumare a scopo 'medico'. Il farmaco che inizialmente funzionava ha smesso di fare l'effetto che mi faceva e il mio corpo si è ormai abituato, quindi quando sto male fumo e sto mille volte meglio, anche se ho molta paura di diventarne dipendente. Voglio uscirne, non ce la faccio più ad essere sempre stanca, a non avere uno scopo nella vita, a non avere forza di volontà e decisionale, a sentirmi diversa e inferiore alle altre persone per questa cosa. Vorrei avere una vita normale come qualsiasi altra ragazza della mia età, faccio persino fatica ad andare a feste o concerti perchè dato che c'è moltissima gente mi vengono gli attacchi di panico. Messa giù così non sembra tanto tragica quanto mi sembra questa situazione. Inoltre lo scorso anno sono stata bocciata, e ora sto ripetendo ma ho paura di non farcela di nuovo. Manca poco alla fine, e se venissi bocciata ancora non potrei più rifare quella scuola (che è l'unica che voglio fare) e dovrei stare in casa tutti i giorni a litigare con i miei genitori e a cercare lavoro, quando è da sempre che vorrei scappare via. Nel caso succedesse opterei per il suicidio, non riesco a vedere altre alternative. Non so cosa fare della mia vita. Voglio ma allo stesso tempo ho questi demoni che mi frenano quando sto per raggiungere un obbiettivo che mi tirano ancora più in basso. Vi ringrazio in anticipo.
Ho letto attentamente la lettera e la prima impressione è che si tratti di una situazione abbastanza complessa. Certamente alcuni segni citati nella lettera sembrano gravi e possono allarmare, però, a mio avviso il punto cruciale sta in quell'espressione in cui Erica dice: "…ma allo stesso tempo ho questi demoni che mi frenano quando sto per raggiungere un obbiettivo che mi tirano ancora più in basso."
Credo che per Erica non sia facile confrontarsi con quei "demoni" e tanto meno credo sia semplice per chi si appresterà ad accompagnarla in quel confronto. Al di là del tempo necessario, il percorso che si prospetta è complesso ma non impossibile.
L'invito, quindi, è a non mollare. Ricordando che, al di là della competenza dei singoli professionisti incontrati, nessun terapeuta va bene per tutti i pazienti, continuando a cercare può essere che incontri il professionista con cui portare a compimento un proprio percorso e trovare un assetto interno soddisfacente.