Dott. Giuseppe Salzillo

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Dott. Giuseppe Salzillo

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

DOC

Un mio famigliare è stato seguito per più di un anno da uno psicoterapeuta per un problema simile a un DOC. Dopo un paio di anni di relativo sollievo dai sintomi, è di nuovo in crisi.
Ad evitare un secondo approccio inefficace sto provando a informarmi. Su internet trovo numerosi siti che trattano l'argomento rifacendosi a teorie differenti con promesse di guarigioni in periodi più o meno brevi.
Ammetto che sono disorientato e, non essendo in grado di valutare le teorie presentate, non riesco ad aiutarlo proponendogli una terapia.
Qualcuno potrebbe darmi un consiglio?
Grazie.

Gentile Diego,

innanzitutto il disturbo ossessivo compulsivo è una diagnosi e una persona non può essere "ridotta" a una diagnosi. Quest'ultima può aiutare a delimitare un problema, a capirne la fenomenologia e orientare il lavoro terapeutico in grado di alleggerirne il peso e probabilmente con il percorso che ha fatto il suo famigliare è riuscito a ottenere questo risultato, tuttavia, il DOC è certamente un problema ma allo stesso tempo è un a soluzione, un compromesso che Diego ha trovato per scendere a patti con la vita. Quindi non si può pensare di debellarlo come si fa con una emicrania o un mal di stomaco. Sicuramente il è necessario alleggerire il peso e le limitazioni che il DOC comporta nella sua vita ma allo stesso tempo è necessario contestualizzarlo e dargli ascolto. Ascoltarlo. Un ascolto orientato alla singolarità di Diego. Sarà lui stesso a trovare il suo modo singolare per "saperci fare", da solo ma non in solitudine, con l'aiuto di un terapeuta.

Saluti.