Dott.ssa Gloria Fioravanti

Dott.ssa Gloria Fioravanti

psicologo, psicodiagnosta

Solitudine e fame : qual'è la relazione ?

SOLITUDINE E FAME: QUAL’ È LA RELAZIONE ?

« Ricerche scientifiche hanno dimostrato che il 75%

del consumo eccessivo di cibo è causato dalle emozioni.»

 

Dott.ssa Gloria Fioravanti

Molte persone cercano di riempire con il cibo spazi vuoti nel loro mondo emotivo ed affettivo. Parliamo di chi mangia perché si sente solo, che non può o non riesce a condividere esperienze e pensieri con altre persone. Spesso poi, scatta quel meccanismo ingestibile per cui per riempire il vuoto e la solitudine si mangia e più si mangia più si ingrassa,  aggiungendo ulteriore disagio al rapporto con gli altri.

Questo fenomeno è conosciuto come fame emozionale e molte ricerche hanno dimostrato come le motivazioni sottostanti possono essere molteplici: preoccupazioni, insoddisfazione, solitudine, noia, rabbia.  In questi casi si è appreso ad utilizzare il cibo come un modo per regolare l’emozione. 

Si viene a creare un circolo vizioso che tende a mantenersi :

emozione => Fame => Cibo => emozione

Molti di noi apprendono inconsciamente che il cibo può dare conforto, almeno a breve termine. Di conseguenza, tendono ad utilizzarlo sempre più spesso come "cura" per risolvere i problemi emotivi. Facendo propria quest'abitudine, però, diventa difficile acquisire quelle capacità che invece possono essere di reale aiuto per contrastare lo stress emotivo. La depressione, la noia, la solitudine, la rabbia cronica, l'ansia, la frustrazione, lo stress, i problemi nelle relazioni interpersonali e la scarsa autostima sono tutti stati emotivi che possono indurre ad esagerare col cibo e provocare un aumento di peso indesiderato.

Recenti studi suggeriscono che la disregolazione dell’appetito fornisce una potenziale via attraverso la quale la solitudine o altre forme di disconnessione sociale influenzano la salute. Sono state esaminate le relazioni tra solitudine e livelli di grelina postprandiale  e la fame testando se tali collegamenti differivano per le persone con più alto o basso indice di massa corporea (BMI). I dati emersi suggeriscono che la grelina, un ormone che regola l’appetito e la fame, può collegare lo stress interpersonale all’aumento di peso e al suo corrispondente effetto negativo sulla salute tra le persone non obese.

Individuare il motivo, di questo stato di solitudine, è il primo passo per affrontare il problema del mangiare in eccesso. La solitudine può essere dovuta a pensieri irrazionali che ci fanno credere di essere incapaci di gestire rapporti sociali e in questo caso si possono superare tali pensieri favorendo proprio gli incontri, le uscite e le partecipazioni ad eventi collettivi. Questo, per toccare con mano che tutti siamo in grado di relazionarci, perché è una capacità innata. In altri casi la solitudine è data dal fatto che le relazioni che s’instaurano sono superficiali o incomplete perché si teme che, esprimendosi, si possa essere mal giudicati dall’altro, in tal caso c’è alla base la paura di condividere le proprie emozioni. Tali pensieri si possono superare allacciando amicizia con una o massimo due persone, con cui aprirsi e toccare con mano che a volte la paura del giudizio negativo può essere immotivata. Infine, identificando ciò che scatena questa fame nervosa, è possibile adottare strategie e tecniche più appropriate che permettono di gestire al meglio eventuali problemi emotivi sottostanti, evitando di utilizzare il cibo come soluzione ultima.

 

BIBLIOGRAFIA:

Jaremka, L., Fagundes, C., Peng, J., Belury, M., Andridge, R., Malarkey, W., & Kiecolt-Glaser, J. (2015). Loneliness predicts postprandial ghrelin and hunger in women Hormones and Behavior, 70, 57-63.

“solitudine & livello di fame: quale relazione ? ID Articolo: 109891 www.stateofmind.it

commenta questa pubblicazione

Sii il primo a commentare questo articolo...

Clicca qui per inserire un commento