Ansia e disforia premestruale
Buongiorno, mi chiamo Virginia e ho 24 anni. Circa 5/6 anni fa, mi sono trasferita a vivere a Milano per studiare all’Universitá. All’epoca assumevo una pillola anticoncezionale che mi ha innescato una serie di episodi di emicrania con aura che inizialmente non mi avevano spaventata più di tanto. Dopo qualche mese che vivevo da sola, nel momento dell’interruzione della pillola (sotto consiglio del medico), é iniziato il mio calvario. Ho cominciato a soffrire di ansia molto forte, gli episodi di emicrania continuavano e ho cominciato ad avere una paura folle che questi episodi mi tornassero da un momento all’altro. Da questa paura é cominciato poi un circolo vizioso senza fine dal quale non sono più riuscita ad uscire, fatto di ansia, paura di stare male, attacchi di panico, episodi di derealizzazione e tanto altro che si verificano soprattutto in preciclo. 14/10 giorni prima del ciclo é come se la mia testa perdesse completamente il controllo dei pensieri, l’ansia é ingestibile é ogni mese vivo dei piccoli traumi per questo malessere che poi mi restano lì lasciandomi dentro paura costanti. Premettendo che sono già in terapia da una psicologa (sono stata anche da una psichiatra per farmi prescrivere un ansiolitico), mi chiedevo se la sospensione dell’anticoncezionale può aver innescato un disturbo disfórico premestruale che mi colpisce soprattutto psicologicamente ed emotivamente.
Virginia, buongiorno. Situazione complicata, bene che abbia già un aiuto da professioniste. Gli anticoncezionali sono sostanze che influiscono sugli ormoni, elementi responsabili di molti stati d'animo. Come pure la loro assenza.
La sua preoccupazione non è quindi del tutto infondata. Si può provare a leggere psicologicamente questa crisi nel corpo come un reset da cui ripensare, riprendere in mano le paure e rivedersi. Il mio indirizzo psicoanalitico infatti le farebbe rileggere le ansie simili ad altre vissute prima, nell'infanzia, o anche solo viste con occhi da bambina su altre persone care.
Oppure le consiglierei di cercare tra le donne della sua famiglia consuetudini di mestruazioni, aneddoti sui contraccettivi, o altre soluzioni, a nonne, zie.... Qualcosa potrebbe farle sentire un nuovo spunto su cui rispecchiarsi.
La sua curiosità è già metà del lavoro!