Sport di resistenza: il mental training nella barca a vela
Durante una performance sportiva l'errore dell'atleta è tendenzialmente attribuito ad errori di carattere tecnico e tattico, escludendo la componente mentale (ovvero le emozioni che incidono sui livelli di attenzione e concentrazione) che è una delle caratteristiche che determina la qualità di una prestazione. Certamente un atleta di livello medio compie molto spesso imperfezioni di natura tecnica e tattica, mentre per quanto riguarda gli atleti professionisti un errore di esecuzione è attribuibile alla componente mentale. Ad esempio, nella barca a vela, alla base di un cambio di direzione sbagliato, vi è un errore di valutazione delle condizioni meteorologiche o una manovra eseguita troppo rapidamente, ma la causa può essere attribuita all'aspetto mentale. Molto spesso, durante le interviste successive a prestazioni negative, un atleta riferisce di uno stato di confusione mentale che, in un determinato momento della gara, lo ha condizionato, non essendo stato in grado di gestirlo. Il mondo dello sport è pieno di storie di giovani atleti esperti nella tecnica, ma incapaci di gestire le proprie emozioni. Così come ci sono numerosi atleti di alto livello che commettono errori tecnici durante una competizione a causa di una scarsa capacità di controllo dei propri stati psicofisiologici.
Tutti questi atleti sono stati allenati fisicamente e tecnicamente ma non mentalmente.
Secondo Alberto Cei, prepararsi alla gara vuol dire "arrivare al giorno d’inizio con la convinzione di essere pronti e che nulla potrà distogliere l’attenzione dalla prestazione che si dovrà compiere".
Per qualsiasi atleta è importantissimo raggiungere questa condizione mentale, ovvero arrivare in gara con la consapevolezza di essere preparati nel modo migliore. E’ come dire: “Sono preparato per esprimermi al meglio in questa competizione, lo so fare”.
Il mental training nello sport è un allenamento mentale che favorisce il potenziamento delle capacità di controllo dello stress, concentrazione e performance agonistica di un atleta, nell'assoluto rispetto della sua integrità psicofisica.
E' compreso all'interno di uno studio multidisciplinare, le cui basi di partenza sono costituite dalle analisi psicologiche e neurologiche dei processi e delle conseguenze mentali dell'attività fisica e sportiva svolta in diversi contesti: competitivo, educativo, ricreativo, preventivo, riabilitativo e disabilità.
Un atleta che applica il mental training si sente pronto e capace di gestire le paure e l'ansia che vive durante la prestazione sportiva.
Chi è allenato mentalmente conosce una serie di tecniche che accrescono la conoscenza di se stesso, delle proprie risorse e del proprio livello di autostima. Acquisire certe strategie mentali aiuta lo sportivo a creare una collaborazione positiva tra mente e corpo e a migliorare il suo livello di prestazione.
Allenamento mentale nello sport vuol significare:
- acquisire un insieme di tecniche per essere concentrati durante la gara
- caricarsi psicologicamente in un momento specifico della gara, che richiede una maggiore attivazione e un maggior dinamismo
- affrontare la gara con il giusto atteggiamento e gestire lo stress prima, durante e dopo l'evento sportivo
Le principali tecniche a cui tradizionalmente ci si riferisce, nel Mental Training, sono: il rilassamento, il goal setting, le tecniche di imagery, il self-talk e il biofeedback.
Conoscere tutte le caratteristiche dello sport che si pratica, è il punto di partenza di uno sportivo. Infatti è importante essere informati su quali siano le implicazioni psicologiche e il livello di attenzione, concentrazione ed attivazione, richiesti in quel tipo di prestazione. Ad esempio, nella vela un atleta deve essere capace, facendo affidamento solo su se stesso, di fare delle scelte sul tipo di azione da eseguire e su come effettuarla e valutare in tempi abbastanza ristretti le forti variazioni, dovute all'interazione fra imbarcazione ed elementi naturali. Il livello di concentrazione deve essere costantemente adeguato e rivolto verso l'ambiente esterno. Un velista deve anche avere una buona preparazione atletica, in quanto deve essere in grado di sopportare la stanchezza fisica. Il velista, sia nelle classi individuali, sia quando è parte di un equipaggio, deve saper anticipare correttamente gli eventi, muovendosi in maniera coordinata al continuo mutare delle situazioni. Il più piccolo errore di valutazione delle condizioni meteorologiche (es. il vento), può causare la perdita di secondi preziosi.
Secondo Pietro Trabucchi, una tra le principali abilità degli sport di durata, come la barca a vela, è caratterizzata dalla capacità dell'apparato neuromuscolare di funzionare ad elevata intensità, per tempi molto lunghi. Tutto questo, spesso, è causa di dolore fisico. Questo funzionamento dell'organismo, a un'intensità mediamente elevata per lunghi periodi, rappresenta il primo fattore critico negli sport di lunga durata. Inoltre, uno scarso controllo dell'atleta sulla maggioranza degli ambienti di gara e i tempi lunghi di permanenza all'interno di essi, aumentano i fattori critici della prestazione.
Altro fattore sfavorevole (presente anche in altri sport) è la competizione con gli altri avversari, che richiede una adeguata gestione tattica, strategica e psicologica.
L'insieme di questi fattori ostacolanti ci fa chiaramente comprendere che qualsiasi atleta di sport di durata deve essere necessariamente allenato, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Deve sviluppare e potenziare dentro di sé tutte quelle strategie mentali, necessarie a reggere il confronto sia con fattori esterni (avversari, condizioni meteorologiche, ecc.) che con fattori interni (ansia, dolore, crisi metaboliche, stanchezza psichica, ecc.).
E' fondamentale che qualsiasi atleta che si approcci a questo tipo di sport, sia preparato a controllare i propri stati emotivi e cognitivi, per poter sopportare, in modo efficace, anni di duri allenamenti ed arrivare a costruire prestazioni d'eccellenza. Elementi indispensabili sin dall'inizio della sua carriera sportiva sono: la motivazione, la capacità di gestire lo stress, la concentrazione, la tolleranza della frustrazione e lo spirito di sacrificio. Essi sono i fattori mentali che un atleta, che vuole praticare uno sport di lunga durata o di resistenza, deve necessariamente possedere, perché influenzano il risultato della sua prestazione.
Considerato il fatto che questi atleti necessitano di una preparazione mentale e fisica adeguata, è indispensabile strutturare un programma di mental training, integrandolo con quello tecnico sportivo. Quest'ultimo ha l'importante funzione di mantenere viva nell'atleta la motivazione (elemento fondamentale in uno sport di resistenza).
In sintesi, è importante insegnare al velista, o a chi pratica uno sport di resistenza, tutte quelle tecniche mentali, utili per gestire i fattori emotivi (es. ansia cognitiva, intrusione di pensieri negativi, ecc.) durante la gara e fondamentali per ottimizzare il livello di attenzione, concentrazione ed attivazione.
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