Non trovo il mio senso

Salve , sono una ragazza di quasi 20 anni. Tutti mi vogliono bene e ho dei buoni amici , ma io non capisco perché. Sento di essere una persona che non ha nulla da dire, vacillo anche sull'essere sicura di cosa mi piace, sull'avere delle passioni. Sento di aver sempre avuto paura di commettere degli errori con gli altri, quindi sono sempre stata attenta a far si che tutto andasse liscio, talvolta anche eclissando me stessa. Mia sorella maggiore è sempre stata una un po' turbolenta, e nell'adolescenza una vera ribelle, così io sono cresciuta a pane acqua e "non diventare come tua sorella", temo che la paura di non commettere errori ora mi abbia reso una persona senza un senso. In casa mia come anche con gli altri tutti si sfogano con me, mia madre se ha bisogno di sfogarsi parla con me , mia sorella di 27 idem, e mio padre sgancia problemi e poi fa direttamente finta che i problemi non esistono. Con tutte le persone che conosco io sono un po' un posto sicuro con cui possono analizzare e parlare all'infinito dei loro problemi , di cosa pensano e di cosa provano. Io però non ci riesco, mi sento stupida quando si tratta di me, non capisco perché gli altri credano che io abbia delle qualità, non capisco se le ho davvero , ogni giorno mi dico di buttarmi e andare per tentativi, capire cosa fa per me e cosa no, ma io ho il terrore di restare segnata da una scelta sbagliata. Così sto sempre in un'infinita via di mezzo che mi fa sentire un completo nessuno.
So che a 20 anni è normale non sapere chi siamo, so che domani non mi sveglierò sapendo cosa voglio fare della mia vita, ma non so davvero dove mettere le mani e vivo in un continuo stato di stress, sono molto insicura e mi sento sempre inferiore a chiunque. Reputo i miei problemi sempre meno importanti , e se magari una cosa non mi fa stare bene tendo a banalizzarla. Questo scritto è tanto confuso quanto me e mi dispiace. Mi piacerebbe ottenere qualche consiglio, spunto di riflessione

Cara Francesca,

 il suo “Non trovo il mio senso” ha suscitato il mio interesse portandomi a leggere il suo scritto e trovando nelle sue parole il profondo desiderio di “cercare il suo senso”.

Talvolta può essere difficile accettare un’immagine che gli altri ci rimandano che seppur benevola, positiva e accogliente, sentiamo non rispecchiarci fino in fondo. Questo ci porta a dubitare dell’onestà delle persone che ci stanno accanto, oppure a incrementare il senso di inadeguatezza che è già parte di noi. Non sentirsi abbastanza, avere il timore di fallire, di non essere nessuno, sono sentimenti che emergono non solo quando gli altri hanno un’elevata considerazione di noi, ma anche quando siamo noi stessi i primi ad avere un Ideale elevato a cui sentiamo di non essere in grado di aderire. Se in passato il cercare di soddisfare le richieste degli altri, essere accondiscendente e pacata ha funzionato, consentendole di evitare di commettere errori e di ritrovarsi in situazioni conflittuali, ora che è diventata una giovane adulta, sente il bisogno di individuarsi.

Penso che il confronto con un professionista possa esserle utile per riuscire a ricavare uno spazio da dedicare a se stessa, in cui dar voce ai propri bisogni evolutivi.

Resto a disposizione nel caso volesse contattarmi

Un caro saluto

Dott.ssa Ilaria Passoni