Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Terapeuta Emdr
Con l’attività fisica puoi piacerti di più, potenzia la tua autostima
E’ noto come l’attività fisica contribuisca a migliorare il benessere della persona agendo non solo su aspetti fisici, ma anche su quelli cognitivi, emozionali e sociali, contribuendo complessivamente nel potenziare l’auto-stima.
L’autostima è la valutazione che la persona ha di sé ed è strettamente collegata a quanto si crede di possedere rispetto ad abilità, capacità, a rapporti sociali, al conseguire risultati.
Oltre che dovuta a fattori interni, come la visione soggettiva che la persona ha della realtà e di sé stessa, l’autostima, dipende anche da fattori esterni, come i successi ottenuti e la qualità dei “messaggi” che riceviamo dalle altre persone con le quali entriamo in contatto.
E’ come se gli altri agissero da specchio, fornendoci la visione di come loro ci vedono e valutano.
Se è vero che si è influenzati da ciò che gli altri pensano di noi, accade anche l’inverso e che gli altri sono influenzati dal giudizio che noi abbiamo su di noi. In pratica ci vedono come noi ci vediamo. Pertanto per trasmettere un giudizio positivo di noi e piacere agli altri bisogna innanzitutto piacere a noi stessi.
Alcuni suggerimenti per contribuire a piacersi:
– partire dalla consapevolezza di ciò che si è, non è negando che troviamo risposte diverse al nostro disagio. Ad esempio: se il mio corpo non mi piace non è facendo finta che tutto vada bene che risolvo. Provare, invece, ad accettarlo, smettendo di fargli la guerra e rivolgendo a lui pensieri positivi, considerando quanto ci permetta di fare, di muoverci, di entrare in contatto, con questo atteggiamento benevolo sarà possibile trovare modalità nuove per migliorarlo. Pensate al solo vantaggio che può derivare dal dedicarsi ogni giorno 30 minuti di attività fisica, anche la semplice camminata da soli ponendo attenzione a quanto ci circonda o in compagnia;
– porsi obiettivi ragionevoli per sé, saper riconoscere cosa è per perseguibile da ciò che non lo è. Stabilire una meta poco compatibile con le nostre reali possibilità contribuisce a minare l’autostima. Alle volte basta saper rinviare a tempi successivi a quando si avranno altre abilità per riuscire meglio;
– non attribuirsi colpa esclusiva quando non si raggiungono i risultati, generalmente dipendono sia da aspetti interni che ci appartengono che da variabili esterne a noi come la volontà, disponibilità degli altri, il contesto che agiscono ostacolando e rallentando;
– avere un giudizio troppo severo e critico verso sé non aiuta, anche i fallimenti forniscono informazioni utili nel potenziare le abilità;
– ridimensionare il significato attribuito agli insuccessi, non riuscire non vuol dire necessariamente che si è degli incapaci o che si vale poco, ma sapere che possediamo sia dei punti di forza che di debolezza ed entrambi aiutano nel realizzarsi.
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