Soffro di disturbi affettivi
Mi chiamo debora e ho 26 anni soffro di disturbi affettivi..ogni volta che m'innamoro mi vengono disturbi d'ansia crisi di pianto..e va a finire che lascio il mio fidanzato perchè l'ansia diventa insostenibile..ho paura di farlo soffrire e piu' lui e' carino con me piu' l'ansia aumenta..ora sto prendendo la sertralina..sono al 18 esimo giorno e vedo tutto sempre piu' nero..vorrei mollare tutto..ho voglia di morire per non stare piu' cosi' male..il mio psichiatra mi ha detto di aspettare di avere pazienza ma ogni giorno e' sempre peggio..ora prendo 50g di sertralina..sono sempre agitata e al mattino mi sveglio con una forte tachicardia..sto impazzendo non c'è la faccio piu' vi prego aiutatemi.
Cara Debora, da come scrive si percepisce molto bene quanto il suo disagio e' ormai diventato un "enorme macigno". Da quello che scrive attualmente ha un problema"primario" che la porta a sperimentare il vissuto dell' ansia, e un problema"secondario" ossia il problema sul problema primario, questo la porta a provare emozioni quali tristezza e senso di colpa. Per quanto riguarda il problema primario, potrebbe essere che lei, partendo da un'idea di se' di inadeguatezza (io non capace/non all'altezza) auto-sabotta le sue relazioni prima che l'altro si accorga della sua inadeguatezza e l'abbandoni. Questa potrebbe essere una strategia protettiva per non arrivare a contatto con il suo tema doloroso di "io inadeguato/incapace". Oppure potrebbe essere che lei parte da un'idea di se' di "non essere degno di essere amato/ non meritevole di amore" e quindi quando percepisce che l'altro "la ama" lo allontana, proprio per l'idea di fondo di "non valore/non degno". In riferimento al problema "secondario", può essere rappresentato con un circolo vizioso: Provo un'ansia che per me è insopportabile, più la valuto insopportabile più sto male, più sto male più penso che non ci sia speranza, più penso che non ci sia speranza più divento triste, ma questo mio essere triste mi riporta a provare ansia. Le consiglio di rivolgersi a un terapeuta che la può aiutare a spezzare quei meccanismi che tengono in vita questi suoi problemi. Se dovesse avere bisogno io ho lo studio a Reggio Emilia, mi può contattate per e-mail: irene_desimoni@virgilio.it. Rimango comunque a sua disposizione per qualsiasi chiarimento. Buona giornata.