Genitori, famiglia, lavoro.
Salve, sono una ragazza di 23 anni fidanzata con una persona più grande di 30 anni, avvocato. I miei genitori si sono rivolti a lui per una diatriba familiare, tuttavia temo che non essendo nessuno di loro un campione di comunicazione, che possano non capirsi e minare il loro rapporto, già non serenissimo. Probabilmente le piccole turbative sono dovute al fatto che provenendo lui dalla città in cui studio e in cui vivo abitualmente, preferisco stare in città, piuttosto che tornare continuamente in paese, posto di cui apprezzo veramente poche cose. Il mio timore è che possano crearsi dei precedenti rispetto ai quali è difficile andare avanti e che io mi debba vedere costretta a scegliere sempre fra lui e loro. Da qui la domanda: come posso gestire questa situazione? Come posso facilitare fra loro la comunicazione evitando che qualcuno resti ferito?
Ho letto con molta attenzione le sue parole, mi scusi ma non so rispondere al suo quesito. Provare ad entrare nel merito della faccenda sarebbe poco opportuno oltre che poco professionale. Nonostante ciò, ho deciso di risponderle perché, dal breve testo che ha scritto, mi sembra di cogliere la profonda sofferenza di chi viene messo e si posiziona al “centro” dei conflitti: tra città e paese, tra fidanzato e genitori. Spero che nella diatriba familiare a cui ha fatto accenno, lei non sia coinvolta. Evitare che qualcuno resti ferito non è sempre possibile, mediare spesso comporta la rinuncia a ciò che si desidera per accontentare ciò che gli ALTRI vogliono. Lei rischia di essere l'unica che rimane ferita o di vivere costantemente nel dubbio e nell'incertezza. Al prossimo conflitto dove si posizionerà?
Cordiali saluti
Dottor Raffaele Mallardo