Credo di essere un asociale fin da bambino
LO DICO SUBITO..MI SONO ACCORTO DI AVER SCRITTO UNA MAREA DI ROBA(MI SONO LASCIATO ANDARE UN PO' TROPPO:D), HO SCRITTO UN RIASSUNTO DELLA MIA VITA XD...SE NON AVETE VOGLIA DI LEGGERE TUTTO VI CAPISCO!(bè..magari questo aiuti a capire il problema). Ciao a tutti, Mi presento, sono un ragazzo di 25 anni con un piccolo problema che non mi da tregua da anni. Sono associale...me a differenza di chi accetta questo modello caratteriale sentendolo prorpio e parte del prorpio “io“ per me non è cosi...non ho mai accettato questo lato del mio carattere. La verità è che nel mio profondo non credo di essere un associale, da bambino (dai 0 ai 10 anni) amavo stare con i miei coetanei e passavo le giornate e il doposcuola a giocare con loro al parco sino alle 7 di sera, ricordo che mia madre o mio nonno per farmi tornare a casa dovevano prendermi con la forza:D Alle medie invece ho subito degli episodi di bullismo che sicuramente mi hanno reso più chiuso e diffidente verso gli alri. Ricordo che diventai un pò lo sfigatello della classe e questo andò avanti sino alla prima superiore dove i fenomeni di bullismo diventarono più gravi. A fine anno all'età di 15 anni ebbi un cambio improvviso di personalità..mi ribellai a tutto questo e dai 16 anni sino ai 20 inizio il periodo più bello e felice della mia vita... Non avevo molti amici ma i pochi che ho avuti erano come dei fratelli..con loro ho passato serate indimenticabili e a ripensare a qui momenti mi viene la pelle d'oca..Ibiza-locali-ragazze-alcool-e anche droga aimè...Qui ho capito di non essere un associale...amavo stare a contatto con gli altri. A 20 anni mi fidanzo e metto la testa a posto... ormai sono circa 3 anni che la mia vita e radicalmente cambiata.. Ho scoperto l'amore dello studio e dello sport, passo le giornate tra allenamenti e studi universitari. Ma mi manca la vita sociale...sono diventato un vecchio...mi mancano gli amici e le emozioni forti..mi sembra che più il tempo passa e più mi ammoscio..meno male che cè lo sport (che pratico in maniera agonisica) che mi distrare e mi tiene attivo. Ma tutto questo me lo sono creato io...odio il 95% delle persone e provo per loro antipatia, mi sembra di essere circondato da ignoranti superficiali,mi sento superiore agli altri in maniera patologica e questo mi rende impossibile socializzare.. Giudico quasi tutti in modo negativo..chi è brutto, chi superficiale, chi ignorante.. Non sono uno psicologo ma le parole “narcisismo“ e “associalità“ credo mi rappresentino alla perfezzione. Ora la domanda scontata..posso cambiare tutto questo? Voglio tornare ad amare la vita e provare enpatia verso gli altri...basta essere stronzi e sentirsi dio in terra.
Ciao Gabriele
innanzitutto ti dico che non credo assolutamente che tu sia asociale. Dici "credo di essere asociale fin da bambino" ma poi nella tua storia racconti che fino ai 10 anni avevi amici e ti piaceva passare del tempo con loro, dopo di che gli episodi di bullismo hanno fatto si che tu passassi un periodo non molto "sociale" sicuramente dovuto al senso di inadeguatezza e di vergogna che provavi per essere "lo sfigatello della classe" o almeno così tu ti percepivi. Dai 16 ai 20 anni di nuovo un periodo felice....
Quindi sono 3 anni che senti che le cose sono cambiate, che non ti senti motivato ad uscire con gli amici e che le uniche cose che ti fanno sentire attivo sono lo studio e lo sport. Su questo tengo a dirti che quasi tutti nella vita abbiamo dei periodi come quello che stai vivendo tu, periodi di solitudine, e questi potrebbero essere dovuti al fatto che non hai gli stimoli giusti, che ti senti annoiato, probabilmente l'ambiente o gli amici che hai non sono quelli giusti per te e ciò non ti rende per forza un Narcisista, ti consiglierei di provare a cambiare ambiente, frequentare posti che più ti prendono e conoscere persone nuove. (ma questo sarebbe da approfondire)
Molto significativa è la tua frase iniziale "se non avete voglia di leggere tutto vi capisco". Questa frase mi fa pensare ad una persona che si percepisce un disturbo per gli altri, e teme molto il giudizio altrui. La paura di essere giudicato può portarti a stare lontano dalle persone, "se rischio di poter essere giudicato è molto meglio non uscire e stare solo". Dici che giudichi gli altri in modo negativo, e spesso questo è il comportamento di chi teme il giudizio. (anche questo sarebbe da approfondire).
è molto difficile da un racconto così breve comprendere i meccanismi che sono alla base del tuo funzionamento ma è possibile capire tutto se cominci un percorso psicoterapeutico. Una volta compresi i meccanismi che ti guidano sarà possibile per te cambiare questa situazione per te spiacevole.
In bocca al lupo.