27 anni ancora vergine e ho il terrore di rimanere tale per sempre.
Salve, come da titolo, sono un ragazzo di 27 anni ma non solo sono ancora vergine, ma non ho mai avuto una fidanzata nella mia vita, e il mio terrore e che la mia situazione rimanga invariata per tutta la mia vita. Sto cercando di rimediare ma è veramente difficile, purtroppo ho problemi a socializzare, non riesco a farmi amici, non so fare conversazione, ho sprecato la mia vita sul computer. Ho provato con i siti d'incontri ma non riesco a capire se sono io il problema o lo sono i siti, cerco di fare eventi dal vivo per conoscere nuove persone, ma le mie incapacità sociali si fanno sentire, non parlo quasi mai, se qualcuno prova a parlarmi non riesco a mandare avanti a conversazione perché non so mai cosa dire. Mi sento un completo fallimento, non riesco a fare nulla di buono, nessuno vuole aiutarmi, mi sento solo, la mia famiglia non sa supportarmi, anzi riesce solo a farmi stare peggio, mi sento disperato. A volte penso di farla finita piuttosto che vivere nella consapevolezza di rimanere vergine fino alla vecchiaia, già è tardi ora anche se mi dicono che sono ancora giovane ma non ci credo più. Non so davvero cosa fare.
Gentile Umberto,
dalle sue parole si evince quanto questa situazione sia per lei faticosa e traspare un forte malessere.
Inoltre, da ciò che scrive emerge un giudizio severo verso sé stesso che suppongo abbia origini lontane e che questo sia impattante rispetto alla possibilità che si dà di avvicinarsi all’altro.
Quando dice a sé stesso “non riesco a fare nulla di buono”, “ho sprecato la mia vita sul computer”, che idea di sé si attribuisce? Come la fa sentire?
Le difficoltà comunicative di cui parla, secondo lei da cosa originano?
Mi sembra di capire inoltre che, la verginità sia un qualcosa che le crea un grande malessere. Comprendo il suo disagio e mi piacerebbe capire che significato lei attribuisce a questa cosa.
Il pensiero che possa rimanere vergine per tutta la vita è molto angosciante per lei e lo comprendo, ma mi piacerebbe farle notare che ha parlato di questa “possibilità” come un qualcosa di cui lei però ha consapevolezza e, dunque, certezza.
Intraprendere un percorso psicologico potrebbe consentirle di dare agli eventi una lettura meno rigida. Inoltre, avrebbe l’opportunità di fare chiarezza rispetto al suo funzionamento, permettendole di mettere a fuoco i suoi bisogni e le sue risorse che, in questo momento, mi sembra non siano per lei così evidenti.
Resto comunque disponibile, qualora lo desiderasse, sia in presenza a Milano che online.
Un caro saluto