Dott.ssa Laura Cascio Gioia

Dott.ssa Laura Cascio Gioia

Psicologa clinica

Sensi di colpa nei confronti di mio padre

Buongiorno a tutti, Scrivo per chiedere un consiglio. A seguito della morte di mia madre, avvenuta quasi 4 anni fa, mio padre si è preso in carico di gestire tutto della casa ereditata da mia mamma e che abbiamo cointestata io, lui e mio fratello. Nonostante negli anni io continuamente gli abbia chiesto se avesse bisogno di una mano, lui ha sempre detto che non c'erano problemi e che avrebbe gestito lui. (Io abito a 300km di distanza). In questi 4 anni spesso mio padre mi ha chiesto soldi per "sopravvivere" o "urgenze" e sempre senza domande glieli ho dati e non glieli ho mai richiesti indietro nonostante ogni volta che scendo a trovarlo lo veda con scarpe nuove, vestiti nuovi, ecc... Ovviamente tutto di marca (si parla di un totale di 3000€ circa). Qualche mese fa ho ricevuto la lettera di un avvocato per bollette non pagate in quella casa cointestata di cui non ho nemmeno le chiavi ed in cui lui vive. Non avendo lui soldi, ho pagato io (3000€) e lui mi ha restituito 2/3 del dovuto. Gli ho ribadito la mia disponibilità ad aiutare e chiesto se ci fosse altro da pagare. Ha negato tutto. Il grande problema è che a distanza di pochi mesi si è verificata la stessa cosa, per altre spese, con questa volta il rischio che pignorassero il mio stipendio o, sebbene sia una possibilità remota, parte della casa che ho appena acquistato con il mio fidanzato. Anche questa volta lui non ha soldi ed ho dovuto pagare io (8000€) con grandi sacrifici anche del mio fidanzato che fortunatamente mi ha prestato i soldi che mi mancavano. Ho il conto a zero e sebbene io abbia un buon lavoro con un buono stipendio, fra mutuo, questi soldi che mi chiedono per colpa di mio padre, spese mediche che devo necessariamente sostenere, ho il conto a 0. Mio padre, in tutto questo, dice che mi restituirà tutto, ma puntualmente mi arrivano messaggi da parte sua con screenshot del c/c quasi a 0€ e messaggi in cui dice che non mangerà per giorni perché non ha soldi e che "per fortuna c'era tuo fratello che mi ha offerto una pizza". Io sono stufa, stanca. Spero di sistemare legalmente la faccenda il prima possibile e non essere più comproprietaria, ma nonostante io sia arrabbiata vivo col costante senso di colpa che potrei fare di più, dargli 50€ per la spesa (che equivarrebbe a chiedere 50€ al mio fidanzato). È normale che io abbia questi sensi di colpa nonostante tutto quello che ho fatto per mio padre???

Gentilissima, 

Capisco l'ambivalenza di sentimenti che provi perché è sempre tuo padre ma tu ora sei adulta, hai un fidanzato, un lavoro per cui fa tanti sacrifici ed è giusto che tu li utilizzi per realizzare un progetto di vita insieme a lui, in ogni caso la decisione sta a te. Ti consiglio di farti aiutare da un professionista per comprendere meglio le emozioni che stanno realmente alla base dei tuoi desideri e volontà.

Se hai bisogno resto a disposizione telefonicamente