Come posso ritenermi bella?
È ormai da un pò di tempo che mi guardo allo specchio e non mi vedo più bella, mi vedo bassa, in carne, con le occhiaie e piena di brufoli. Ogni volta che esco con i miei amici tutto quello che penso è: mi trovano anche loro brutta? Certe volte mi sento proprio stupida ed ignorata come se non fossi bella abbastanza per essere trattata bene o semplicemente per una relazione. So che la bellezza non è la cosa importante di una persona eppure non riesco a non pensare che le persone non mi vedranno mai bella e nessuno si innamorerà di me e le mie amiche non mi vorranno mai bene abbastanza perché non sono bella come loro. Mi sento sempre seconda a tutti, non avanzo in nessuna categoria, tanti ragazzi ci hanno provato con me eppure nessuno di loro mi piaceva, so che non posso ritenermi effettivamente brutta perché le persone mi hanno fatto notare spesso il contrario, eppure io mi sento cosi, sempre inferiore, sempre brutta e sempre stupida, penso che nessuno mi potrà mai amare per via di ciò. Questo è tutto, grazie mille per avermi ascoltato
Buongiorno Mariagiovanna,
La questione decisiva riguarda la tua autostima, il modo in cui stai cercando di darti valore. Al momento stai cercando di darti valore attraverso l’apprezzamento degli altri, in particolare attraverso l’aspetto esteriore. Questa è una delle modalità più frequenti per cercare di darsi valore perché è la più facile e immediata, rispetto all’impegno di conoscersi in profondità, che è l’impegno di scoprire la propria identità profonda e del farla vivere, esprimendo così il proprio potenziale umano.
Il punto non consiste tanto nel ritenersi belli o brutti, ma nel rendersi conto che si sta facendo ruotare tutto il senso di sé sul corpo e sull’altro che lo guarda invece che sulla costruzione di qualcosa di proprio, a partire dalla propria progettualità. La tendenza generale, non solo in età adolescenziale, è quella di investire tutto sull’immagine, cercando conferme di valore nel riuscire ad attrarre l’altro, ottenendone attenzioni e apprezzamento. Il piacere all’altro, la conquista dell’altro, la propria capacità seduttiva, diventa in molti casi la base della propria autostima. Un’autostima molto fragile perché completamente dipendente dall’ esterno, dal sentirsi adeguati a dei canoni comuni e dalla necessità continua di conferme esterne. Un’autostima che non regge neppure interiormente perché l’interiorità non è disposta a sostenere un valore tutto costruito sull’apparire, senza sostanziali meriti (che merito c’è nell’essere alti?) invece che sullo sviluppo della propria personalità. Per questo anche interiormente possono verificarsi segnali di vuoto, di sfiducia, e questo perché ci si sta appiattendo troppo sul piano dell’esteriorità, ci si sta svuotando, si sta perdendo il contatto con il proprio mondo interiore.
Quando ti parlo del mondo interiore non faccio una generica affermazione sull’essere "belli dentro" ma mi riferisco proprio ad una dimensione del proprio essere, una dimensione viva, capace di alimentare pensiero, creatività, profondità, consapevolezza, dandoci il senso di essere vivi, consistenti, ricchi. Il rapporto con il mondo interiore è l’appassionarsi a qualcosa di proprio, alla propria soggettività, alla propria forma, che è bella proprio perché è la tua individualità, è unica, sei tu...come è unico il tuo talento, che vuole sbocciare, vivere. In molti casi non si punta a sviluppare questa parte di se stessi, in gran parte misconosciuta, ma si rimane sulla superficie del proprio essere. Se il rapporto con la propria dimensione interiore non viene coltivato, alimentato, ci si sente insoddisfatti e si cerca di ovviare a questa mancanza attraverso la ricerca di conferme esterne, utilizzando spesso l’aspetto esteriore. Potrai scoprire di cosa è fatto il tuo essere nella sua totalità, le sue capacità e il suo potenziale, se andrai al di là della superficie, come mi auguro che tu faccia appassionandoti a te e al tuo progetto di vita...
Medico Psicoterapeuta - Cremona