Ossessione legata alla mia statura
Salve, sono un ragazzo di 22 anni e dal luglio scorso soffro per alcuni pensieri ossessivi legati alla mia statura (169cm). Questo ha determinato un netto calo della qualità della vita perché tali ossessioni invadono l'intera giornata impedendomi di acquisire stabilità e serenità, inoltre sto avendo gravi problemi con lo studio per l'incapacità di concentrarmi e anche il rapporto con la mia ragazza, che nonostante tutto mi rimane ancora vicina e si dice pronta a volermi aiutare, ne sta risentendo inevitabilmente. Il contenuto di questi pensieri è: paura di essere discriminatori, deriso, pregiudicato per la mia statura, ho la costante paura di non essere preso sul serio per il fatto di apparire piccolo e che questo si accentuerà dal momento che le nuove generazioni crescono sempre più. A queste mie ossessioni si aggiunge anche la netta percezione che uno strisciante pregiudizio e una discriminazione nei confronti degli uomini bassi in effetti ci sia e questo lo noto da vari commenti ed episodi che mi sono trovato a leggere su internet o in televisione, dunque vi chiedo: è possibile superare questa mia ossessione e ritornare a fare la vota serena di prima?
Buongiorno Giancarlo,
Credo che la questione dentro cui la sua interiorità sta cercando di farla lavorare è quella del valore di sé, della sua autostima.
Per il momento sta valutando se stesso attraverso dei metri di misura esterni e si sente sminuito all’idea di non corrispondere a questa immagine. Si guarda e si pensa attraverso questa scala di valori, che è esterna a sé. In questo modo lascia che sia l’esterno a stabilire qual è il senso del suo valore, della sua importanza.
Un aspetto fondamentale per la propria autostima è che il senso del proprio valore si renda indipendente dal giudizio dell’altro, dal bisogno di riconoscimento. La sua interiorità la vuole impegnare in questo percorso d’autonomia, affinchè lei possa fondare il senso di se stesso su delle basi interiori e non più esterne.
Il suo sentire sta cercando di “aprire” questa questione, di rendergliela riconoscibile, pertanto è importante che venga ascoltato e non combattuto come qualcosa di anomalo o ostile. Mi auguro che si dia la possibilità di fare un lavoro su se stesso che la possa aiutare a capire che queste espressioni della sua vita interiore sono dense di significato e capaci, se bene avvicinate, di guidarla a effettuare le trasformazioni che le sono necessarie.
Le faccio i miei migliori auguri
Medico Psicoterapeuta - Cremona