Dott.ssa Laura Porry Pastorel

Dott.ssa Laura Porry Pastorel

psicologa, psicoterapeuta, sessuologa clinica

Bipolarismo e relazioni interpersonali

Salve,
Vi scrivo, perché non so più dove sbattere la testa. La mamma del mio ragazzo soffre di bipolarismo da praticamente sempre, ma la sua situazione si è aggravata negli ultimi 10 anni.
A seguito di una sua crisi molto forte, questa estate, in cui ha aggredito il marito fisicamente, anche le cose tra il mio fidanzato e me, hanno iniziato ad incrinarsi e gli stessi identici problemi si erano presentati lo scorso anno, nello stesso periodo.
So che le persone affette da bipolarismo hanno delle fasi "cicliche" di up e down, e mi sembra che le "crisi esistenziali", che affliggono il mio fidanzato accadano in corrispondenza di quelle della madre.
Quello che volevo chiedere è: c'è una possibilità che anche lui possa sviluppare questo disturbo? Come posso eventualmente riconoscerlo? E' possibile che la situazione in casa riesca ad influenzare così tanto il nostro rapporto? Ho provato a suggerirgli un percorso di psicoterapia (io stessa ne ho seguito uno a seguito di un grave lutto e pensavo potesse aiutarlo), ma non vuole sentirne parlare. Ora è chiuso in se stesso e ha allontanato sia me che gli amici dalla sua vita.

Parlando con questi ultimi, mi confermano che lui soffre molto di questo e che isolarsi è il suo modo per affrontare la cosa. Come posso comportarmi in questa situazione? E' un problema che fa soffrire anche me, perché ci sentiamo tutti i giorni, ma non ci vediamo ormai da due mesi.
Vi ringrazio in anticipo e spero di aver spiegato in maniera chiara il problema.

Cara Francesca, immagino le difficoltà e il dolore che vive. Emerge bene dalle sue parole. Il disturbo bipolare può avere una familiarità ma non e’ sempre così. Forse sarebbe bene che il suo ragazzo facesse una visita psichiatrica, anche per capire come gestire questi stati di isolamento. Lei ha già fatto tanto, provando quotidianamente a stargli accanto e consigliando uno psicologo. Ma vede, sole se sarà lui stesso a capirne la necessità lo farà, altrimenti rischia di diventare per lei una sconfitta e per lui un tormento. Provi a tranquillizzarlo, provi a chiedergli come lo può aiutare in modo tale da valutare cosa potete realmente fare. Forse e’ solo spaventato perché teme di essere anche lui bipolare e il rifiuto di una visita e’ dato da questo. Lo tranquillizzi più che può, anche con esempi di conoscenti. Mi faccia sapere come va.