Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Mio figlio non riesce a restare concentrato

Gent.me Dottoresse, Gent.mi Dottori, sono la mamma di un bambino di 6 anni che ha iniziato la scuola primaria. Ha voglia di andare a scuola ed imparare ma arriva a casa sempre piu' nervoso ed agitato cercando ogni pretesto per attaccare briga con me e per sfogarsi con tanti capricci ed il rifiuto per ogni regola e richiesta. La situazione è questa: non riesce a restare concentrato e porta a casa sempre vari esercizi e/o disegni da finire o da fare (che avrebbe dovuto fare a scuola ma che non fa perche' si isola nel suo mondo perche' è distratto e perche' vuole sfuggire a cio' che lo circonda, per es. le urla della maestra) aumentando il carico dei compiti. Ha subito alcuni "scherzi" da parte di bambini piu' grandi e si fa distrarre dai compagni piu' vivaci (si ritrova un po' da solo e magari vuole farsi accettare o non stare da solo?). E' un bambino molto affettuoso, estremamente sensibile, molto generoso, solare ed intelligente (gia' da tempo sa leggere e scrivere ed ha imparato da solo spinto dalla sua curiosità e voglia di imparare). Leggendo qua e la', ho trovato vari riferimenti ai bambini definiti "spirited" (amplificati) ed ho riconosciuto la maggior parte dei tratti caratteriali del mio bambino e dei suoi comportamenti. Abbiamo cercato di parlargli ed esortarlo a rispettare le regole, a fare gli esercizi in classe e a capire quali sono i suoi doveri rispetto alla scuola ed al suo comportamento in famiglia ma la situazione è difficile, non migliora (neanche con le punizioni) ed inoltre crea nervosismo anche in famiglia. Mi sento inadeguata e comunque non riesco ad arginare i suoi sfoghi ed i suoi capricci. RingraziandoVi per avermi ascoltata, spero in un Vostro consiglio. Distinti Saluti.

Barbara Suo figlio si trova all'inizio della sua "vita sociale" poichè l'età scolare segna l'ingresso 'reale' nella Società (anche per chi viene dalla scuola materna). A volte - alla prima elementare - si possono presentare dei problemi in cui il bambino può evidenziare un' amplificazione della propria vivacità a causa di un 'lento adattamento' al nuovo ambiente. Nel caso di Suo figlio c'è anche da considerare che ha già imparato a leggere e scrivere e quindi, durante le lezioni, potrebbe provare 'noia' invece che 'interesse'. Ritengo che - nel suo caso - trattasi di un po' di 'ansia da adattamento' che ogni bambino manifesta soggettivamente in modo diverso. Il piccolo non riuscendo ad adattarsi subito alle nuove regole scolastiche/sociali, alle nuove amicizie/affetti etc. potrebbe essersi 'innervosito' e quindi fatica a trovare un suo equilibrio. Forse gli ci vuole un po' più di tempo!!! Tuttavia leggendo il Suo scritto ho sentito in Lei molta - ma comprensibile - ansia e preoccupazione pertanto Le consiglio di consultare uno psicologo (se c'é va bene quello interno alla scuola del bimbo) e se é il caso può fargli somministrare una batteria di test proiettivi per avere una verificare dell'attuale stato affettivo, emotivo e cognitivo. La saluto con cordialità.