Ho strutturato la mente in questo modo: qual è il motivo e come posso cambiare?
Salve, sono una ragazza e ho 27 anni. Nella mia infanzia ho avuto il trauma dell'edipo con mio padre e il trauma del rifiuto con mia madre (quest'ultimo prima o durante la nascita).
Sono stata educata sin da piccola in modo severissimo da mio padre, che a sua volta è stato educato allo stesso modo.
A causa di quest'ultimo episodio o forse di questa educazione rigida ereditata, e credo non a causa dei traumi, ho questo problema: dentro la mia testa si è creato uno schema mentale di standard severissimi.
Dopo aver capito che io ho anche una parte emotiva che individuo nel corpo, sto dando molto spazio anche a questa parte.
Tuttavia però che devo prendere una decisione (esempio devo scegliere una stanza in affitto tra tante stanze), è come se in testa avessi qualcuno(un giudice severo), qualcosa (credo pensieri negativi), di conseguenza paura ed ansia che non mi lasciano decidere in modo normale ed inizio a riflettere per prendere una decisione, considerando di dovermi DIFENDERE da qualcosa che potrebbe succedermi: ho la necessità di controllare tutto, prevale sempre la parte razionale, alla fine non vorrei scegliere o ho la necessità di chiedere aiuto a qualcosa che mi aiuti nella scelta finale. Temo qualcosa
Soffro un po' di fobia sociale, ma dietro c'è questo problema.
Ho il terrore a fidarmi degli altri, causato o dal pensiero di un giudice severo che ho in testa, o dal trauma di edipo, o dal rifiuto materno non riesco a capirlo.
Non riesco a lasciarmi andare totalmente alle emozioni e a decidere in modo normale con le mie due parti (creativa e razionale insieme tranquille perché la parte razionale vuole e riesce sempre a prendere il sopravvento soprattutto se devo scegliere io da sola. Se devo scegliere in compagnia sta serena tutto sommato).
La parte razionale pensa che tutte le persone siano cattive e quando devo scegliere, le mie decisioni sono condizionate da questo pensiero!.
Non mi è del tutto chiaro: chi è questa persona cattiva o evento che mi viene in mente e che mi ha fatto strutturare la mente in questo modo e che condiziona ogni giorno le mie scelte ?
Come faccio a capirlo? È solo un giudice severo?
Come faccio a lasciarmi andare nelle relazioni con le persone o semplicemente nel fare ogni giorno della mia vita una scelta normale, senza questa sofferenza mentale?
Ho paura, forse, che se mi lascio andare riceverò un grandissimo rimprovero???
Ho la fobia di essere rifiutata! E quindi sto ferma e ragiono su che fare, perdendo tempo e stressandomi.
Mi aiutate a capire? Voglio vivere, non ce la faccio più a combattere con questa testa che fa così e che sta alzando sempre più muri alle persone, anche ai miei pochi amici, pensando che gli altri vogliano farle del male se mi lascio andare al 100%.
Cosa devo fare per liberarmi per sempre da questi standard severi e da questa fobia ad esprimermi?
Grazie
Cara Stefania, le problematiche che hai descritto non sono facilmente risolvibili con un consiglio o suggerimento. Provo comunque a precisarti alcuni aspetti. Per ciò che riguarda quello che tu chiami "trauma edipico e rifiuto materno" per poterti spiegare meglio avrei bisogno di alcuni elementi in più: Cosa secondo te è accaduto nella tua relazione con i tuoi genitori quando eri piccolina? Ne hai mai parlato con loro? Quali sono state le tue reazioni? Le ricordi? Questo è un argomento che andrebbe approfondito ed analizzato concretamente con un professionista. Per quel che riguarda le tue paure ed ansie a me sembra di percepire 'un senso di angoscia profondo' perché come tu stessa dici non vi è riscontro nella realtà. Tuttavia è buon segno il fatto che ti accorgi e percepisci - anche a livello emotivo - queste tue difficoltà!! Ti dico anche che essendo giovane riuscirai piano, piano a risolverle ma da sola ritengo che è più difficile e faticoso. Pertanto il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un professionista-psicologo cognitivo/comportamentale che ti aiuti ad analizzare con tempi e modalità adeguate i disagi che attualmente stai vivendo. Puoi chiedere informazioni al tuo medico di famiglia. Ripeto sei giovani e con un po' di tempo, pazienza e sano impegno riuscirai a risolvere. Con i miei auguri ti saluto cordialmente