Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Sto con un compagno che fa uso di cocaina

salve...attualmente sto con un compagno che fa uso di cocaina ormai dall eta di 20 anni. ad oggi ne ha 42. la dove non utilizza quella dorga beve a dismisura e fuma spinelli. in tutti questi mesi sono riuscita a farmi raccontare tutto ,la mia impressione e' che ha frustrazioni interne dolori mancanza di autostima ,lui soffre molto poiche si rende conto di tutto cio che gli ha tolto questo suo stile di vita e le dipendenze di cui fa uso. vorrebbe riniziare una seconda vita e cosi mi ha chiesto aiuto. nel mio piccolo mi sono informata e le possibilita' ad oggi sono due: rivolgersi al s.e.r.t di zona e richiedere un percorso di terapia territoriale con colloqui individuali o di gruppo e controlli di esami per verificarne l inuso. ( gia anni fa , a quanto mi e' stato detto haveva provato ma con nessun risultato dopo due mesi, fece l agopuntura e qualche colloquio con psicologo) smise di andare... la seconda possibilita e' fare un trattamento breve di disintossicazione in un ospedale di verona ( li usano il NALOXONE e altre medicine di provenienza inglese)ed in contemporanea appoggiarsi ad uno psicologo-spicoterapeuta che usi un trattamento cognitivo comportamentale delle dipendenze.qual e' il vostro parere?inoltre vi chiedo se esiste un comportamento adeguato da adottare con lui. lui e' un uomo chiuso che fugge fronte ai problemi, sofre internamente in silenzio. ad oggi ha un comportamento infantile ,insensibile e al quanto egoistico.. dettato forse da cio che il suo stile di vita gli ha tolto, e forse anche da coloro che l hanno circondato facendoglio solo morali e dando giudizi senza mai realmente ascoltando la sua persona paure e debolezze. cosa mi consigliate? al di la se la nostra storia funzionera' o meno io vedo in lui un anima che merita essere aiutato. certa di una benevole risposta un sorriso per voi . grazie
Signora Sonia, la tossicodipendenza é una problematica personale (e sociale) molto complicata da affrontare e risolvere: ma se c'è VERA INTENZIONE ad uscirne fuori CI SI RIESCE!!! Per quanto riguarda il caso del Suo compango, se egli E' VERAMENTE E FERMAMENTE MOTIVATO ritengo che la 2^ possibilità (disintossicazione e psicoterapia) sia più adeguata e dovrebbe essere efficace. Inoltre, se Lei lo vuole aiutare può sostenerlo standogli vicino, ma non si faccia coinvolgere nella sindrome "io ti salverò" perchè di solito non funziona e se prima era una sola persona ad avere disagio psicologico/esistenziale poi ne diventano due. Le faccio i miei migliori auguri e La saluto cordialmente.