Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Come stare accanto ad un partner con dipendenze patologiche?

Buongiorno,
Ho 36 anni e ho un compagno da 4 anni. Da meno di un anno ho scoperto che aveva accumulato, prima che la nostra relazione iniziasse, un grosso debito di gioco. Questo ha scaturito in lui grandi disagi e cambiamenti di umore, che sono esplosi quando ha dovuto far fronte alla restituzione di questo debito. Ha iniziato a nascondermi le cose, a rubarmi soldi per andare a giocare alle macchinette, non pagava le bollette, inventava scuse su scuse per avere sempre il conto in rosso. E' stato "aiutato" dai suoi familiari, che gli hanno prestato dei soldi e hanno cercato, su sua richiesta, di gestire la cosa senza comunicarmi nulla e tenendomi all'oscuro della vicenda. Ho visto il mio compagno cambiare, giorno dopo giorno, nei miei confronti ma anche nei suoi rapporti con gli altri: da persona buona, gentile, simpatica, ha iniziato a diventare rabbioso, acido, negativo.
Ho deciso, quando la situazione è venuta alla luce, di rimanergli accanto e di cercare di aiutarlo, perchè lo amo, ma al tempo stesso sono consapevole che è cambiato, non è più la persona felice di un tempo. E' spesso triste, soffre di attacchi di panico, si lamenta perchè sta male, non dorme la notte e ha molti incubi. Il primo passo è stato convincerlo a parlare con un terapeuta e, contemporaneamente, ho gestito tutte le risorse finanziarie, togliendogli qualsiasi accesso ai soldi. Sono passati sei mesi, lui sembrava cambiato e voglioso di ripartire, consapevoli che sarebbe stato un percorso lungo, ma con la reciproca promessa di essere sinceri, qualunque cosa fosse accaduta. Sono stati dei mesi d'inferno, durante i quali ho annullato me stessa per cercare di fargli riprendere le sue certezze, per farlo stare meglio. Lui spesso beveva tanto, mi metteva in imbarazzo davanti a tutti, spesso avendo comportamenti eccessivi. Alla sua richiesta di riavere le carte di credito per farmi un regalo di Natale ho risposto con fiducia, sbagliando. Qualche giorno fa ho scoperto che in un momento di debolezza ha speso parecchi soldi dei nostri risparmi per comprare cocaina. Mi ha detto che gli era crollato tutto il mondo addosso e non sapeva cosa fare.
La reazione che ho avuto, stavolta, è stato mandarlo via di casa e lasciarlo, perchè mi sento che il mio aiuto e il rapporto di fiducia reciproco è svanito. Due giorni dopo è stato licenziato da lavoro.
Io non so che fare, perchè lo amo ancora, vorrei stargli accanto e aiutarlo, ma non so se questa mia vicinanza sia un sostegno o, al contrario, una sua garanzia a continuare con bugie e tradimenti. Non voglio che lui pensi che io ci sarò sempre, ma al tempo stesso non voglio abbandonarlo. E' una persona malata e che amo.

Grazie per la disponibilità

Buongiorno Martina,

da ciò che Lei descrive riesco a ipotizzare una diagnosi di doppia psicodipendenza (ludopatia e tossicodipendenza). Andrebbe verificato però - con apposita visita specialistica - se esiste anche un disturbo della personalità. Riesco a comprendere la Sua sofferenza affettiva, le Sue preoccupazioni ed il forte desiderio di aiutare il Suo compagno!! Le dico che Lei da sola è difficile che riesca ad ottenere qualche buon risultato. Può rendersi disponibile per una vicinanza ma, per il comportamento da tenere verso di lui, Le consiglio di seguire ciò che Le potrà suggerire lo/a psicoterapeuta. Il percorso per la cura e la riabilitazione non è breve ma se seguito con impegno soprattutto dall'interessato (sostenuto anche dai car-givers) i risultati di solito sono positivi ed efficaci. Il Suo compagno deve quindi seguire un programma psicoterapeutico specifico oltre una buona disintossicazione fisica. Con i miei migliori auguri La saluto cordialmente.