Gentile Cristina, premetto che in assenza di dettagli anamnestici relativi alla bambina e ai suoi familiari non è semplice poter fornire un parere esaustivo ma, partendo da quanto Lei descrive mi permetto di precisare che il ‘piccolo shock’ vissuto da sua figlia quando Lei non rispose perché il telefonino era scarico, sicuramente non è la causa delle eccessive reazioni emotive della bimba ma potrebbe essere stato l’elemento scatenante di qualche particolare contenuto ansiogeno che era già latente. Le premetto che in questo periodo emotivamente e fisicamente propedeutico alla pubertà/adolescenza (10 - 11 aa.), episodi fortemente ansiosi (quasi fobici) come quelli manifestati dalla bambina, possono verificarsi e con il tempo sparire. Tuttavia in considerazione che questo stato di cose crea un sistema ansiogeno reciproco tra lei e sua figlia e concordando che non è il caso di banalizzare l’anomalo vissuto emotivo della ragazza, ritengo sia opportuno consultare uno psicologo/a (va bene lo psicologo/a della scuola se c’è) per approfondire gli aspetti che più creano disagio a sua figlia e per fornirle e/o incrementare le adeguate risorse interiori che la possano aiutare in un prossimo futuro. A disposizione per eventuali ed ulteriori chiarimenti La saluto cordialmente.