Ecaterina, Lei è stata molto forte e capace, come donna e come mamma, a crescere Sua figlia da sola e renderla serena. Molto brava anche a mantenere vivo e positivo il pensiero di ‘padre virtuale’ nella mente della bambina. Ora, però, anche Lei si è resa conto che è arrivato il momento di non mentire più e di portare il pensiero di Sua figlia sul piano della ‘realtà’!! Inizi, quindi, piano piano e con delle spiegazioni più concrete e comprensibili a raccontare alla bimba le vicende trascorse tra Lei ed il Suo ex. Cerchi di far capire che ormai è molto probabile che il papa’ non riesca più a tornare. Chiaramente la bambina attraverserà un periodo un po’ problematico per abituarsi all’idea che un papà non c’è e che forse non ci sarà mai. Anche se trattasi di un ‘padre virtuale’ potrebbe comunque vivere un certo ‘senso abbandonico’. Capisco che è una sfida difficile ma sono certa che Lei ci riuscirà. Vorrei consigliarLe di cercare una figura maschile sostitutiva nella cerchia parentale (nonno, zio, cugino, o un Suo attuale valido compagno) che possa frequentare la bambina; così avrà comunque un riferimento ‘maschile paterno’ e non crescerà con una concezione negativa del ruolo maschile in genere. Se ritiene che questo sia un compito troppo oneroso da affrontare da sola, Le consiglio di consultare uno psicologo/a (ASL o Consultorio familiare) per meglio acquisire le dinamiche ed i comportamenti necessari per sostenere adeguatamente la bambina in questo percorso di elaborazione ed accettazione dell’inesistenza della figura paterna . Sono sicura che attraverso l’affetto e un buon processo empatico Lei riuscirà a superare anche questa prova. Le faccio i miei migliori auguri e La saluto cordialmente.